Aamps, come sta cambiando la gestione rifiuti a Livorno? Lo spiega Aldo Iacomelli
Livornese, 59 anni, Aldo Iacomelli è uno stimato professionista nell’ambito dell’economia circolare che conosce già molto bene la realtà di Aamps, essendo stato suo presidente nel 2015-16. Da questa primavera è tornato in una nuova veste – quella di amministratore unico – alla guida della partecipata interamente pubblica, che ha in carico i servizi d’igiene urbana nell’area di Livorno per conto del gestore unico dell’Ato costa e socio unico di Aamps, Retiambiente.
Intervista
Che clima ha trovato adesso in Aamps dopo la sua presidenza nel 2015-16?
«Completamente nuovo. Il personale, a differenza di alcuni anni fa, è motivato e stimolato a dare un contributo continuativo e appassionato nell’erogazione dei servizi rivolti alla cittadinanza. Mi sono insediato da poco ma già percepisco che tutte le componenti, sia sul versante prettamente operativo sia quello amministrativo, remano in un’unica direzione. I presupposti per fare ancora di più e meglio rispetto al passato ci sono tutti.
Il mio intento, in stretta sinergia con l’Amministrazione comunale di Livorno e la nostra holding Retiambiente, è di favorire lo sviluppo di innovazioni nei servizi con uno sguardo sempre vigile ai conti di un’azienda che è tanto complessa quanto determinante per la cura e la bellezza della nostra città. Livorno merita anche uno sviluppo innovativo dal punto di vista impiantisco per andare ad estrarre, con impianti moderni, sostenibili e a freddo, le risorse che purtroppo finiscono in modo prematuro nei rifiuti. Merci e materiali a cui possiamo dare una seconda vita o con il riuso o con il riciclo di materia».
Questo nuovo corso comporterà anche una revisione nella modalità di raccolta rifiuti a Livorno?
«Sì, senza dubbio. Posso anticipare che stiamo studiando attentamente le ottimizzazioni che da questo autunno metteremo in campo per la nostra città. Coi tecnici di Aamps, abbiamo già individuato una serie di processi da rivisitare e ottimizzare proprio per migliorare il servizio di raccolta e spazzamento, per renderlo più funzionale alle esigenze dei cittadini che sono in continua evoluzione.
Sono già in corso alcune sperimentazioni sugli itinerari ordinari dei mezzi che, a breve, ci daranno risposte concrete sulla strada migliore da seguire.
Dal mese di luglio abbiamo avviato una sperimentazione per integrare lo spazzamento meccanizzato con quello manuale, per ottimizzare il lavoro dell’operatore di quartiere ed efficientare il mantenimento del decoro urbano che è uno dei nostri costanti obiettivi».
Per quanto riguarda invece il profilo impiantistico, a che punto è la realizzazione del nuovo biodigestore fanghi-Forsu, quali saranno le sue caratteristiche e la provenienza dei flussi in ingresso?
«Il progetto che vede la sinergia Aamps-Asa è co-finanziato coi fondi del Pnrr. Il nostro partner Asa ha preso possesso dell’area al Picchianti, dove verrà realizzato l’impianto di digestione anaerobica che permetterà di trattare in maniera integrata i fanghi reflui civili, la frazione organica da rifiuti solidi urbani e gli sfalci/potature da giardino prodotti dalla città di Livorno. Un progetto che avrà un saldo ambientale positivo, con la Forsu che sarà trattata in città risparmiando un sacco di emissioni di CO2 legate al trasporto, dato che oggi Retiambiente conferisce tale frazione negli impianti del nord Italia con tragitti di oltre 500 km».
In particolare, qual è ad oggi la destinazione impiantistica per la gestione dei fanghi e Forsu generati a Livorno?
«Attualmente la Forsu viene inviata a tre diversi impianti: Monterotondo di Acea-Ambiente, Montello (Bergamo) della società omonima, Casal Cermelli (Alessandria) di Bioland. Tali destinazioni sono state individuate attraverso una gara di valenza comunitaria espletata dalla capogruppo Retiambiente».
Adesso che il termovalorizzatore di Livorno è spento, qual è invece la filiera per la gestione attuale dei rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente: si passa da impianti intermedi di Trattamento meccanico biologico (Tmb) per poi andare a recupero energetico o discarica?
«Nel rispetto della pianificazione stabilita dall’Ato Toscana costa per i flussi dei rifiuti indifferenziati, Aamps/Retiambiente conferisce tali rifiuti agli impianti Tmb di Pioppogatto (gestione Ersu, che fa parte del gruppo Retiambiente) e Scapigliato (gestione Scapigliato srl). Dopo l’opportuna selezione la parte residuale è conferita alla discarica di Legoli-Peccioli (gestione della società Belvedere). La fossa del termovalorizzatore è utilizzata per la trasferenza, con lo scarico dai mezzi addetti alla raccolta dei rifiuti cittadina, per il successivo trasferimento sui mezzi adibiti al trasporto presso gli impianti Tmb. La nuova configurazione impiantistica permette, quindi, operazioni di messa in riserva finalizzata all’avvio a recupero.
Nel mese di agosto inizieremo lo smantellamento dell’inceneritore, che aveva superato i cinquant’anni di vita. Contiamo di smantellare per primo il nastro nella zona della fossa e del carroponte, per poi procedere con il decommissioning delle varie parti dell’impianto. L’operazione speriamo che porti anche un recupero di valore economico dai materiali che saranno valorizzati, che assieme all’accantonamento di bilancio faranno sì che la in sicurezza del termovalorizzatore andato in pensione non gravi sui contribuenti, né livornesi né sugli altri di Retiambiente».
Cosa si aspetta per la gestione dei rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente dalla pianificazione d’Ambito che sta realizzando l’Ato Toscana costa a partire dal Piano regionale dell’economia circolare (Prec)?
«Su questo punto non ho elementi per rispondere non avendo ancora contezza delle ultime iniziative messe in campo dall’Ato (il Prec prevedeva 180 giorni di tempo per l’aggiornamento dei Piani d’Ambito, ma gli Ato toscani hanno chiesto una proroga di 6 mesi, in via d’approvazione in Regione, ndr). Posso dare aggiornamenti sul piano industriale di Aamps, che fa parte di quello di Retiambiente: realizzeremo due nuovi Centri di raccolta, uno in via delle Corallaie e uno in via Peppino Impastato, che saranno anche integrati da due isole ecologiche leggere, cioè due stazioni dove la popolazione potrà conferire i materiali che sono anche oggetto delle raccolte ordinarie (nell’odierno Consiglio direttivo dell’Ato costa verrà stilato l’elenco delle opere dal candidare al relativo bando regionale per finanziamenti Por Fesr, in scadenza il 30 settembre, ndr).
Inoltre, in sinergia con Retiambiente che lo ha inserito all’interno del proprio Piano industriale stanziando oltre 15 milioni di Euro, stiamo avviando le procedure per presentare l’iter autorizzativo – entro l’anno – per l’impianto di trattamento del verde, sfalci e potature, oltre alla realizzazione di una piattaforma per la preparazione al riciclo di carta e cartone proveniente dalle raccolte differenziate. È una sfida importante per Livorno».
Durante la presentazione del suo insediamento avvenuta al Comune di Livorno ha sottolineato la necessità di un “maggior impegno sulla comunicazione” da parte di Aamps, che cosa ha in mente?
«Oltre a realizzare le campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, dialogare costantemente coi cittadini anche attraverso le piattaforme social, nonché lavorare in sinergia col mondo della scuola – per il coinvolgimento di migliaia di studenti e centinaia di insegnanti con laboratori creativi e lezioni in aula –, il nostro ufficio sta lavorando per approntare un nuovo e ampio piano di comunicazione che coinvolgerà nei mesi autunnali e invernali tutte le aree cittadine.
Ritengo infatti che sia opportuno dare un colpo d’ala motivazionale ai cittadini per ricordare l’importanza del corretto conferimento dei rifiuti e di una raccolta differenziata di qualità, e su quest’aspetto abbiamo già colto la piena convergenza d’intenti sia della nostra holding di riferimento sia dell’Amministrazione comunale. Al contempo, attiveremo un canale di contatto diretto coi rappresentanti delle comunità straniere, ritenendo che il loro contributo possa risultare determinante nel coinvolgimento di tanti cittadini da poco arrivati in città e con la necessità di comprendere con dovizia di particolari quali servizi offriamo e come dobbiamo realizzarli con il contributo di tutti. Quest’estate, tra l’altro, siamo presenti in tutti gli stabilimenti balneari, dalla Bellana fino a Quercianella, per distribuire materiale informativo sulle best practice ambientali e raccogliere segnalazioni utili al miglioramento dei servizi.
È mia intenzione anche valutare l’opportunità di incrementare il numero degli Ispettori ambientali, sia per contribuire ulteriormente a sensibilizzare l’utenza sia per sanzionare i trasgressori e mitigare l’aberrante fenomeno degli abbandoni dei rifiuti. In questa direzione ci conforta l’ampia collaborazione che abbiamo attivato con il comando della Polizia municipale».