
Sardegna, fermati i bracconieri di corallo. Operazione della Guardia di finanza

Nel nord della Sardegna la Guardia di Finanza ha fermato una barca di bracconieri che effettuavano la pesca distruttiva del corallo rosso. Come spiega il Wwf, «Oltre 4 chili di “oro rosso” (Corallium rubrum) sequestrati poiché pescati con attrezzature rudimentali, ovvero, pesanti catene alle quali vengono aggiunte delle reti trascinate sul fondo marino per agganciare i rami di corallo, un sistema illegale che provoca gravissimi danni all'ecosistema marino e alla specie bersaglio».
Il Panda plaude all'operato delle Fiamme Gialle del reparto operativo aeronavale di Cagliari che, insieme ai nuclei di stanza ad Alghero e Bosa «con attività investigativa prima, vigilanza e puntuali controlli poi, hanno represso "un crimine di natura" a danno del patrimonio naturale marino della Sardegna. I ladri di corallo hanno violato la normativa sulla cattura, detenzione, trasporto e vendita della specie (articolo 7 del Decreto Legislativo n. 4 del 9 gennaio 2012)».
Carmelo Spada, delegato Wwf per la Sardegna, ricorda che «La pesca dell'oro rosso è sottoposta a precisi controlli ed è consentita esclusivamente ai corallari esperti ed autorizzati con metodologie che mirano a ridurre l'impatto del prelievo sulla specie. Ogni anno sono concesse circa 25 autorizzazioni che consentono il prelievo con precise condizioni da maggio a ottobre. La pesca è permessa in immersione e con l'utilizzo della sola piccozza a una profondità non inferiore agli ottanta metri. E' un lavoro duro e molto pericoloso. Purtroppo il prelievo e il commercio illegale di specie selvatiche è grande motivo di allarme: chi compie atti di bracconaggio, agisce motivato esclusivamente dal guadagno immediato a discapito dei benefici a lungo termine per la comunità che opera legalmente e gli habitat naturali».
Il Wwf sottolinea che in Sardegna, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, il bracconaggio è piuttosto diffuso, ma grazie all'attività di controllo, come dimostra l’ultimo blitz della Fiamme Gialle della Sardegna, i responsabili di atti di bracconaggio vengono sempre più identificati e sanzionati.
Il 5 giugno, in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente dell’Onu, il Wwf ha chiesto «un piano nazionale per fronteggiare il fenomeno illegale della cattura e della commercializzazione di specie selvatiche, anche attraverso il maggior coordinamento tra le forze dell'Ordine per rafforzare l'efficacia delle investigazioni e della sorveglianza con l'inasprimento delle pene e delle sanzioni per i reati sulla fauna e flora selvatiche».
