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Riceviamo e pubblichiamo

Castel del Monte, il punto della situazione a una settimana dall'incendio

Il bosco è stato solo lambito dal fuoco, ma sono state individuate ulteriori misure da attuare per rafforzare il sistema antincendio e garantire la sicurezza delle persone
 |  Natura e biodiversità

Dopo l’incendio che il 6 agosto scorso ha colpito il bosco di Castel del Monte, il Parco dell’Alta Murgia ha convocato una riunione straordinaria per fare il punto sull’episodio e discutere ulteriori misure di prevenzione e contrasto del fuoco.

Presenti nella sede dell’ente, oltre al presidente Francesco Tarantini, la sindaca di Andria Giovanna Bruno, il dirigente della Protezione civile Puglia Nicola Lopane, il responsabile Cor della Protezione civile Lucio Pirone, la direttrice del Castello Elena Silvana Saponaro, il direttore generale dell’Arif Puglia Francesco Ferraro e il comandante dei Carabinieri forestali Parco Giuliano Palomba.

Nell’incontro è emerso che il bosco è stato solo marginalmente lambito dal passaggio del fuoco e si sono evidenziate ulteriori misure da attuare per rafforzare il sistema antincendio e garantire la sicurezza delle persone. Tra queste, un incremento delle aree controllate attraverso il pattugliamento, il potenziamento dei punti di approvvigionamento idrico all’interno della pineta e l’utilizzo di fototrappole.

«Con un lavoro di sinergia tra gli enti – dichiara il presidente Francesco Tarantini – vogliamo mantenere alta l’attenzione sul bosco di Castel del Monte, potenziando ulteriormente la prevenzione e il contrasto degli incendi. È quasi al via l’intervento per la messa in sicurezza della pineta, dopo aver attraversato un lungo iter autorizzativo. Oltre a questo, anche altri boschi di proprietà pubblica come Acquatetta, Monte Cucco, Cecibizzo e Povera Vita saranno oggetto di interventi con i fondi programma “Parchi per il clima”, già da tempo progettati dal Parco ma soggetti ad articolati iter autorizzativi di competenza di vari enti».

Durante la riunione è stato illustrato il progetto del Parco per la messa in sicurezza del bosco, che partirà in autunno con i fondi di “Parchi per il clima”. Saranno attuati interventi specifici di selvicoltura naturalistica, per incrementare la resistenza al passaggio del fuoco e la biodiversità della pineta. Nello specifico si andranno a eliminare le piante morte o deperienti per favorire il rinnovo spontaneo delle specie quercine autoctone, rafforzandone la presenza attraverso l’impianto in alcune piccole aree. Inoltre, verrà ripristinata la viabilità interna della pineta a servizio delle attività antincendio boschivo.

di Alessandra Adamantino

Redazione Greenreport

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