
L’istituzione del Parco nazionale del Matese in realtà è ancora lontana

La legge quadro sulle aree protette (394/1991) per l’istituzione dei parchi nazionali stabilisce in via generale un procedimento complesso che si svolge tra due atti fondamentali: l’atto iniziale (art. 2, c. 7), adottato “d’intesa con le regioni”, “prevede l’istituzione” del parco o “istituisce” il parco (le due formule, che possiamo trovare alternativamente nelle leggi istitutive, devono considerarsi equivalenti); l’atto finale (art. 8, c. 1), adottato “sentite le regioni” e costituito da un decreto del Presidente della Repubblica (DPR), istituisce l’ente di gestione o ente parco. Con il primo il parco è “istituendo”, deve essere istituito, è perciò solo promesso; con il secondo il parco è istituito, nasce, diventa realtà istituzionale operativa.
La stessa legge prevede anche un procedimento speciale con l’art. 34 che istituisce direttamente specifici parchi nazionali dei quali alcuni senza intesa con le regioni (comma 1), tra i quali la legge 205/ 2017 (art. 1, c. 1116) ha inserito il Parco nazionale del Matese, e altri che invece esigono l’intesa (commi 2 e 2 bis). Tale diversità dipende a mio avviso dalla valutazione del legislatore riguardo alla complessità istituzionale del singolo rapporto stato-regione. Resta ferma ovviamente per tutti i parchi la necessità del DPR finale.
Tra l’atto iniziale e quello finale la legge prevede una fase intermedia che è quella della gestione provvisoria dell’“istituendo” parco e in particolare delle misure di salvaguardia di cui all’art.7 della legge quadro. Il decreto del Ministro dell’Ambiente del 22 aprile sul Parco Nazionale del Matese si inserisce all’inizio di questa fase intermedia, ma il comunicato del Ministero intitolato "decreto Pichetto, nasce il 25mo Parco, è quello del Matese" travisa la realtà proprio perché il percorso istitutivo non si è affatto concluso.
Nello stesso tempo il comunicato costituisce un grave sgarbo istituzionale nei confronti del Presidente della Repubblica perché, come si è accennato, i parchi nazionali sono "istituiti e delimitati in via definitiva con decreto del Presidente della Repubblica”: prima di tale decreto il parco nazionale ancora non nasce, ma è solo promesso e perciò è errata l’affermazione secondo cui con il decreto Pichetto il Matese "diventa ufficialmente il 25° Parco Nazionale italiano".
Va detto però che il decreto del Ministro, se è scorretto nel modo con cui è stato annunciato, è invece corretto nel suo contenuto, perché si muove all’interno della provvisorietà limitandosi a stabilire la delimitazione provvisoria dell’istituendo Parco Nazionale del Matese e le norme per la sua gestione provvisoria che durerà "fino alla costituzione" dell'Ente parco (art. 34, c. 3, legge 394). Il decreto è anche politicamente molto importante perché conclude una fase lunghissima e travagliata, quale risulta anche dalla sua premessa (quella dei "visto", "considerato". "ritenuto"). Ora però inizia la fase, forse altrettanto difficile ma si spera meno lunga, della gestione provvisoria che dovrà portare all'effettiva istituzione del Parco e alla sua delimitazione definitiva.
Il percorso da affrontare è irto di ostacoli a partire dall'interpretazione della formula "sentita la regione" (cioè le regioni Molise e Campania). In proposito l’interrogativo che si pone è il seguente: occorre interpretare in senso letterale il participio passato “sentita” previsto dal citato art. 8, c. 1 oppure è necessaria l'intesa con le regioni (art. 2, c. 7)? È stato sostenuto in proposito – si veda l’interpellanza urgente al Presidente della Regione Molise del Consigliere regionale Massimo Romano presentata il’11 aprile scorso, a seguito della quale il 29 aprile il Consiglio regionale a larga maggioranza ha chiesto al proprio Presidente di procedere anche in via giudiziale contro il decreto ministeriale – che è stata la Corte costituzionale con la sentenza n. 422 del 2002 (Giudice estensore Gustavo Zagrebelsky) ad affermare, con riferimento agli istituendi parchi nazionali abruzzesi della Costa teatina e Torre del Cerrano (ancora oggi non istituiti), che il DPR istitutivo “è adottato d’intesa con la Regione”. Al contrario si può più correttamente sostenere ritenere – come io ritengo - che l’art. 8, c. 1, debba essere interpretato alla lettera e che questa specifica affermazione della Corte sulla necessità dell’intesa non è entrata nella motivazione della sentenza, ma è solo un inciso accessorio (un “obiter dictum”), un semplice parere del pur autorevole estensore e perciò non vincolante. Del resto l’inciso non è sorretto da alcuna argomentazione e oltretutto è contraddetto da quanto avviene nella realtà dove i DPR istitutivi non fanno riferimento all’intesa con le regioni, ma si limitano a sentirle. Significativo tra gli altri è il DPR 5 giugno 1995 istitutivo del PN del Gran Sasso e Monti della Laga per il quale alcuni pareri contrari sono stati respinti e manca addirittura il parere di una regione non essendo pervenuto nei prescritti 45 giorni (art. 35, c. 7, legge 394).
Ma anche altri e più insidiosi ostacoli si profilano nel percorso verso l’istituzione definitiva: la nomina dei componenti del comitato d i gestione, il fatto che la delimitazione provvisoria potrà non coincidere con quella definitiva, in generale l'attuazione del decreto ministeriale. Alla base c’è, a mio avviso, l’inadeguatezza del criterio scelto per elaborare tale decreto e cioè quello di riportare acriticamente alcune norme della legge quadro: il risultato è una copia sbiadita con buchi e strappi che porrà complicatissimi problemi in ordine al funzionamento del comitato di gestione provvisoria: Sorgono alcune domande: quali competenze devono avere i suoi componenti tra cui il presidente liberamente nominato dal Ministero (e non dal Ministro)? quale durata il loro mandato? di quali finanziamenti possono disporre per svolgere le loro funzioni le quali sono inevitabilmente complesse? Come è possibile che tali funzioni vengano svolte gratuitamente?
Il rischio, gravissimo, che avverto è di dar vita a un ente sostanzialmente burocratico che opererà molto lentamente, che non potrà affrontare, malgrado le migliori intenzioni, i veri problemi di un parco, ma a cui verrà applicato il nome di parco nazionale e che di conseguenza trasmetterà un'immagine che finirà per tradire la vera grande idea di parco.
Spero che la realtà mi smentisca.
