Pesticidi, ennesima deroga pericolosa concessa dal governo italiano in barba ai divieti Ue
C’è il divieto deciso dall’Unione europea, ma evidentemente al nostro governo non interessa. Sono disponibili principi attivi alternativi ed altrettanto efficaci, ma a Palazzo Chigi neanche questo interessa, a giudicare da quel che è emerso in queste ore. Cosa? Lo denuncia il Wwf Italia, gettando luce sul fatto che l’esecutivo Meloni, attraverso il ministero della Salute, ha concesso l’ennesima deroga per l’uso di un pesticida vietato dall’Unione europea. Si tratta questa volta dell’autorizzazione all’utilizzo del prodotto fitosanitario “Closer” (numero di registrazione 16886) a base della sostanza attiva “sulfoxaflor” come uso di emergenza per il controllo di due insetti Scaphoideus titanus e Planococcus ficus che rappresentano un problema nei vigneti.
Secondo il Regolamento Ue di esecuzione 2022/686, l’uso della sostanza attiva “sulfoxaflor” è consentito solo in serre permanenti ed il periodo di tolleranza è terminato il 19 maggio 2023. Si tratta di uno dei cinque principi attivi neonicotinoidi il cui utilizzo in pieno campo è vietato perché è stato scientificamente dimostrato il loro impatto mortale per le api e gli altri insetti impollinatori. Un divieto parziale perché il provvedimento dell’Unione europea consente ancora il loro utilizzo nelle serre, mentre è vietato in pieno campo. Anche questa è una decisione controversa e contestata già a suo tempo dal Wwf e dalle altre associazioni ambientaliste, perché l’utilizzo nelle serre di questi pesticidi non garantisce una tutela rigorosa delle api e altri insetti impollinatori, non potendo comunque escludere una contaminazione accidentale all’esterno. Oltre a favorire un possibile utilizzo illecito di queste sostanze da parte di agricoltori irresponsabili.
Ma ora il nostro governo fa un passo ulteriore, trasgredendo quanto stabilito in ambito comunitario. Con il decreto misteriale del 9 aprile 2025, l’Italia ha concesso l’utilizzo del prodotto “Closer” in deroga per situazioni di emergenza e per un periodo limitato di 120 giorni, per contrastare la presenza di Scaphoideus titanus e Planococcus ficus nei vigneti.
Il Wwf sottolinea la gravità di questa decisione perché è presente sul mercato un’ampia scelta di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive diverse da “sulfoxaflor” per il controllo dei due insetti che presentano una minore tossicità per gli organismi non bersaglio. Dalla lista dei prodotti fitosanitari attualmente registrati in Italia si evidenzia infatti la presenza di 148 diversi formulati efficaci per il controllo di Scaphoideus titanus e di 122 diversi formulati efficaci per il controllo di Planococcus ficus.
Il Panda denuncia la «decisione irresponsabile del Governo italiano in considerazione dell'ampia varietà di prodotti fitosanitari disponibili sul mercato italiano, specificamente indirizzati contro le avversità fitosanitarie causate dai due insetti bersaglio e della possibilità di ricorrere all'uso di formulazioni a base di sostanze attive più sicure e non soggette a restrizioni ai sensi della normativa europea. Da segnalare inoltre che le aziende agricole certificate in biologico adottano già tecniche per il controllo di questi insetti senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi, dimostrando la fattibilità di alternative più sostenibili per l’ambiente».
L’associazione denuncia pubblicamente la decisione del Governo italiano di consentire l’utilizzo di questo pesticida mortale per le api e gli altri insetti impollinatori in presenza di valide alternative. «Il continuo ricorso alle deroghe all’uso di pesticidi vietati dalla Ue da parte dell’Italia è ancora più grave considerando che il Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è scaduto dal 2019 e non è mai stato aggiornato, recependo tutte le limitazioni e prescrizioni per la tutela della salute umana e della biodiversità, in particolare per la tutela delle api e altri insetti impollinatori. È allora legittimo chiedere ai nostri decisori politici il perché di questa deroga, il sospetto è che sia motivata solo dalla volontà di tutelare specifici interessi economici dell’industria dei pesticidi e delle potenti corporazioni agricole. Ancora una volta la tutela degli interessi economici di pochi soggetti privati prevale sulla tutela di beni pubblici come la salute umana e la Natura».