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Negligenze dannose per la biodiversità

Nuova infrazione Ue per l’Italia: non ha saputo prevenire e gestire la diffusione di specie esotiche invasive

La Commissione europea ha inviato al nostro governo un parere motivato per non aver messo in campo le azioni necessarie contro la cosiddetta formica di fuoco (Solenopsis invicta). Su questo Bruxelles aveva già inviato una lettera di costituzione in mora lo scorso novembre. Ora il nostro Paese ha due mesi per adottare le misure necessarie, trascorsi i quali l’esecutivo comunitario potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue
 |  Natura e biodiversità

Periodicamente la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti degli Stati membri inadempienti rispetto agli obblighi previsti dal diritto dell’Ue. Si tratta di uno strumento volto a garantire la corretta applicazione del diritto comunitario a beneficio dei cittadini e delle imprese. Ebbene, nel pacchetto di sanzioni appena diffuso da Bruxelles, l’Italia compare per inadempimenti in tre settori: insieme alla Finlandia ha ricevuto una lettera di costituzione in mora e l’invito a recepire correttamente le disposizioni della direttiva sulle armi da fuoco; insieme alla Lituania un’altra con invito a recepire correttamente le norme dell'UE sulla presunzione di innocenza e sul diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali; e poi il nostro paese ha ricevuto un parere motivato per la mancata adozione di misure volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.

In particolare, la sanzione riguarda la mancata adozione di quanto necessario per contrastare la diffusione della cosiddetta formica di fuoco (Solenopsis invicta), come previsto dal regolamento sulle specie esotiche invasive (IAS, regolamento (UE) n. 1143/2014).

Come sottolineano da Bruxelles, le specie esotiche invasive sono una delle 5 principali cause di perdita di biodiversità in Europa e nel mondo. Il regolamento IAS mira a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi delle specie esotiche invasive sulla biodiversità e sugli ecosistemi connessi, nonché sulla salute umana e sulla sicurezza, puntando nel contempo a limitare i conseguenti danni sociali ed economici in Europa.

In contrasto con il regolamento, in seguito all'accertamento della presenza della formica di fuoco in Sicilia, l'Italia non ha notificato senza indugio alla Commissione e agli altri Stati membri il suo rilevamento precoce.

Inoltre, segnala la Commissione europea comunicando la nuova infrazione, le autorità italiane non hanno nemmeno comunicato a Bruxelles le misure di eradicazione adottate entro 3 mesi dalla notifica di rilevamento precoce.

Non si tratta, per il nostro Paese, di un fulmine a ciel sereno. La Commissione aveva già inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia nel novembre 2024. E a Bruxelles risulta che non sia stata adottata alcuna misura di eradicazione per un lungo periodo di tempo dopo il rilevamento della formica di fuoco e che l'Italia non abbia adottato tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione accidentale della specie.

Inoltre, si legge sempre nelle motivazioni del procedimento d’infrazione diffuso dalla Commissione Ue, l'Italia non ha attuato in modo efficace il sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale e non ha dato seguito a vari rilievi espressi nella lettera di costituzione in mora. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato nei confronti dell'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue.

Redazione Greenreport

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