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In arrivo 15 mln di euro per ridurre l'inquinamento atmosferico nella piana tra Lucca e Pistoia

Monni: «Mettere in campo una serie di misure sia sul fronte dell’efficientamento dei camini, che su quello della loro sostituzione con impianti fotovoltaici abbinati a pompe di calore»
 |  Nuove energie

La piana tra Lucca e Pistoia rappresenta la macroarea più critica per la Toscana sotto il profilo dell’inquinamento atmosferico, come confermano i dati Mal’aria di Legambiente e soprattutto la condanna decisa dalla Corte Ue per l’Italia nel 2020.

I principali responsabili di questo inquinamento da particolato atmosferico sono il traffico veicolare ma soprattutto i caminetti, relegando a un ruolo marginale le industrie locali – come le cartiere – che nel senso comune rappresentano invece un fattore primario.

Per far fronte al problema, la Regione Toscana ha disposto che anche per quest’anno dal 1 novembre scatterà il divieto di utilizzo dei “generatori di calore a biomasse con classe di prestazione emissiva inferiore alle 3 stelle”, come i vecchi caminetti, nei 14 comuni della piana tra Lucca e Pistoia condannati con sentenza europea per inquinamento da PM10 ( Altopascio, Capannori, Lucca, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Montecarlo, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano); il divieto è valido in presenza di sistemi alternativi di riscaldamento e rappresenta una misura di tutela della salute.

«Né la Regione né i Comuni – ha spiegato l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni – possono disattendere divieti che sono diretta conseguenza di una condanna europea allo Stato italiano e sono uno strumento a tutela della salute pubblica. Ora la nostra azione è rivolto alle misure di accompagnamento e supporto ai cittadini e alle famiglie ed al Piano straordinario di interventi predisposto per uscire dalla condanna europea, sul quale proprio mercoledì scorso ho convocato e tenuto una riunione del tavolo regionale per la qualità dell’aria coinvolgimento i 14 comuni che sono oggetto della condanna della Corte europea sul PM10. Comprendiamo che i divieti imposti possono creare forti disagi alla popolazione, per questo abbiamo condiviso con i Comuni queste misure di supporto finanziario e abbiamo scelto di aiutare gli enti locali gestendo tutte le misure a livello regionale, in modo da non gravare sulle strutture comunali».

Monni argomenta che «si tratta di un Piano - prosegue l’assessora - a cui lavoriamo da tempo e per il quale voglio ringraziare, in particolare modo i Comuni che hanno sempre contribuito fattivamente sul piano delle proposte e delle idee, nonché Arpat, Arrr e il Consorzio Lamma sul fronte del necessario supporto scientifico. Questo sforzo ha già prodotto un finanziamento ministeriale da 15 milioni di euro, finalizzato a mettere in campo una serie di misure estremamente significative sia sul fronte dell’efficientamento dei camini, che su quello della loro sostituzione con impianti fotovoltaici abbinati a pompe di calore e altre misure che sono allo studio degli uffici tecnici. Efficientare un camino, ad esempio, significa risparmiare sulla legna, il cui costo è fortemente aumentato in queste settimane, e respirare meglio. Siamo ormai pronti a sottoporre la proposta al Mite per l’erogazione effettiva delle risorse, ma i primi bandi partiranno già da novembre».

Redazione Greenreport

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