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Geotermia in Toscana, Confapi propone un Accordo quadro per l’economia locale

Pino: «La geotermia rappresenta una risorsa pubblica di valore inestimabile, la cui gestione richiede una sinergia profonda tra il grande committente e le imprese del territorio»
 |  Nuove energie

Il Tribunale amministrativo della Toscana (Tar) nei giorni scorsi ha bocciato i ricorsi presentati da alcune associazioni ambientaliste contro il rinnovo delle concessioni minerarie collegate allo sfruttamento della geotermia sul territorio toscano: sono state infatti pubblicate due ordinanze che negano l'accesso ai documenti amministrativi del procedimento che ha portato alla rimodulazione delle concessioni, e in attesa delle sentenze definitive tanto basta al presidente della Regione – Eugenio Giani – per dirsi «soddisfatto di questa pronuncia: una decisione importante che ci consente di procedere con Enel e mettere a terra tutti gli impegni che sono stati assunti nell'accordo».

La Regione Toscana ha infatti accordato, all’inizio di quest’anno, il rinnovo ventennale delle concessioni in favore di Egp, a fronte di un accordo industriale che prevede nuovi investimenti da 3 miliardi di euro (che arrivano a 7,4 mld di euro contando anche costi d’esercizio e manutenzione ordinaria), comprensivi di 400 mln di euro in “compensazioni” ai territori interessati, di 200 destinati all’area amiatina.

A valle delle ordinanze, anche Confapi Toscana – che rappresenta la Confederazione regionale della piccola e media industria privata – ha espresso «grande soddisfazione» e si dice pronta a collaborare affinché questa stabilità giuridica si traduca immediatamente in una opportunità di crescita per le piccole e medie imprese del territorio. Già all’indomani dell’annuncio della proroga delle concessioni, Confapi Toscana si era attivata chiedendo un accordo a tutela dell’indotto e, nei mesi scorsi, ha ufficialmente inviato al Concessionario e alla Regione una dettagliata ipotesi di Accordo quadro per la salvaguardia e lo sviluppo dell’economia locale, che veda coinvolti Regione, Enel green power e le parti sociali.

«La geotermia rappresenta una risorsa pubblica di valore inestimabile, la cui gestione richiede una sinergia profonda tra il grande committente e le imprese del territorio – dichiara il presidente di Confapi Toscana, Luigi Pino – È necessario evolvere verso un modello di relazioni che superi la logica del massimo ribasso, valorizzando invece la qualità e il radicamento delle nostre eccellenze locali. La sentenza del Tar rimuove l’ultimo ostacolo formale: ora è il momento di dare dignità alle imprese del territorio. Da mesi abbiamo depositato un’ipotesi di accordo che mette al centro le competenze tecniche, la sicurezza e la continuità degli investimenti. La Regione Toscana può e deve farsi garante di questo percorso, affinché lo sviluppo del settore geotermico generi una ricaduta economica sul nostro territorio».

Redazione Greenreport

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