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Cresce la campagna BeCome promossa da Legambiente, Kyoto Club, AzzeroCO2 e Legacoop

Bubano, il primo fotovoltaico galleggiante si rinnova e alimenta la Comunità energetica cooperativa

Ferrante: «Il concetto fondamentale è accoppiare produzione e consumo in maniera condivisa»
 |  Nuove energie

Tra le tante tecnologie per la transizione ecologica in cui l’Italia è all’avanguardia, nonostante la retorica contro il Green deal alimentata dal Governo in carica, c’è quella del fotovoltaico galleggiante: nell’area dell’imolese, per la precisione sui bacini di Bubano, si è appena concluso il revamping dell’impianto nato nel lontano 2010 grazie a un investimento da 1 mln di euro messo in campo da Bryo.

Pur mantenendo la potenza totale (496,80 kWp), l’intervento ha permesso di incrementare la produzione a quota 553,497 MWh/anno, dal momento che la nuova tecnologia risulta essere più performante di quella prima installata. Non solo: nello spazio liberato attraverso l’uso di pannelli di nuova generazione è stato possibile con un’azione di repowering installare una sezione potenziata non incentivata di potenza pari a 458,64 kWp, con una produzione di ulteriori 510,982 MWh/anno.

«Ricordo che l’impianto di Bubano risale al 2010 e allora fu la prima esperienza a livello mondiale di fotovoltaico galleggiante – afferma Davide Gavanelli, amministratore delegato di Bryo – Oggi abbiamo presentato il nuovo impianto ammodernato e ampliato che porterà a superare 1.000.000 di kWh/anno di energia prodotta. Inoltre è stata rifatta e rafforzata completamente anche la struttura galleggiante che nel 2010 nacque come prototipo. Grazie a questo impianto si potranno soddisfare le esigenze di circa 200 famiglie che, quindi, a partire dal mese di maggio potranno entrare a fare parte della Comunità energetica, in quella logica di allargamento della base sociale che è uno degli obiettivi della Cer cooperativa del circondario imolese».

Questo tipo di fotovoltaico, che prevede il posizionamento dei pannelli solari su strutture galleggianti, offre numerosi vantaggi operativi, tra cui la rapidità di installazione e dismissione, l’aumento dell’efficienza dei moduli e la riduzione dell’evaporazione delle acque nei bacini idrici. Particolarmente adatto per aree con forte irradiazione solare e un'elevata sensibilità paesaggistica, il fotovoltaico flottante rappresenta una risorsa strategica per l’Italia, che già vede l’avvio di progetti per circa 3 GW distribuiti in tutto il Paese, utilizzando bacini idrici di ex cave, aree irrigue agricole e bacini demaniali: l’ultimo rapporto della Banca mondiale sul floating solar prevede che tra il 2024 e il 2030, solo utilizzando l'1% della superficie disponibile dei bacini, l'Europa possa installare fino a 20 GWp di fotovoltaico galleggiante. Nel caso di Bubano – nel Comune di Mordano – il vantaggio è doppio, perché coinvolge una Comunità energetica rinnovabile (Cer) particolarmente innovativa.

«Con il revamping dell’impianto sui bacini di Bubano ad opera di Bryo la nostra comunità – commenta il sindaco di Mordano, Nicola Tassinari – avrà l’occasione di dare piena concretezza allo sviluppo delle comunità energetiche attraverso il potenziamento di un impianto che quando venne realizzato era il primo fotovoltaico galleggiante realizzato e da oggi avrà anche una funzione sociale in più oltre a quella ben importante della sostenibilità ambientale: quella del contrasto al caro energia. Probabilmente non sarà questa la risoluzione di tutti i problemi energetici e lo diciamo molto chiaramente, ma vogliamo anche dire che stiamo andando nella giusta direzione e proviamo a invertire un trend negativo che ci ha visto negli ultimi anni soffrire rispetto al tema dell'approvvigionamento energetico. Questo è un segno tangibile del nostro impegno. È un ciclo riconvertito da una ex cava ed è un esempio di come riusciamo a riutilizzare in meglio il territorio».

Non a caso il progetto fa parte della campagna Become di Legambiente, Kyoto Club e AzzeroCO2, supportata da Legacoop, nata per favorire la realizzazione di comunità energetiche nei piccoli comuni, al di sotto dei 5000 abitanti.

«L’esperienza che si sta portando avanti nel territorio imolese è interessante per due motivi – conferma Francesco Ferrante (nella foto di seguito, ndr), vicepresidente del Kyoto club – Da una parte con la comunità energetiche si muovono passi verso quella transizione energetica che in molte parti dell’Europa è già un percorso consolidato, ma che in Italia trova ancora grandi difficoltà a causa della solita burocrazia che complica la vita ai cittadini, pur essendo stati tra i primi paesi a recepire la direttiva europea. In secondo luogo questa Cer nasce in un piccolo Comune con una tecnologia innovativa quale il fotovoltaico galleggiante. Usare il fotovoltaico galleggiante è certamente una cosa che evita il consumo di suolo e riduce in maniera significativa il consumo di acqua. il progetto BeCome nasce da un rapporto tra Kyoto Club, Legambiente e AzzeroCO2 e si sta sviluppando in collaborazione con Legacoop. Ad oggi contiamo circa una ventina di comunità energetiche, il concetto fondamentale è accoppiare produzione e consumo in maniera condivisa. In questo contesto Bryo rappresenta un'innovazione forte da replicare in altre realtà».

ferrante bubano

Un’iniziativa che può contribuire dare una scossa allo sviluppo nazionale delle Comunità energetiche, ad oggi sostanzialmente al palo: in tutto il Paese si contano ad oggi solo 212 Cer per complessivi 18 MW installati, a fronte dei 1.730 MW attesi a giugno 2026 per la fine dei finanziamenti Pnrr.

«Crediamo che le Comunità energetiche possano essere un’ulteriore leva di sviluppo per quei territori che oggi sono periferici, o addirittura ultra periferici, in quanto – conclude Giorgio Nanni, funzionario Energia Ambiente Legacoop nazionale –, come previsto dal decreto legislativo 199 del 2021, non hanno come obiettivo principale il profitto finanziario, ma lo sviluppo sociale, ambientale ed economico del territorio sul quale insistono i soci. L’idea è di sostenere i Comuni che vogliono cogliere l’opportunità di essere parte attiva della transizione energetica ed ecologica, sviluppando una comunità in forma Cooperativa. Il progetto di Bubano è importante perché nasce da una società, Bryo, che ha come soci tre cooperative aderenti a Legacoop e un soggetto pubblico, quindi leghiamo il movimento cooperativo a qualcosa di estremamente innovativo, quale il fotovoltaico galleggiante all'interno di una comunità energetica che è nata sotto forma di cooperativa, la massima espressione dell'avanguardia cooperativa. Un progetto da studiare e da replicare».

Redazione Greenreport

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