
Storage, i “cantieri della transizione ecologica” di Legambiente fanno tappa a Palermo

Come ci hanno confermato anche recenti fatti di cronaca, dobbiamo insistere con rinnovabili e sistemi di accumulo di energia per avere una rete elettrica affidabile e pulita. Una produzione green non basta, l’energia va conservata in modo efficiente ridurre gli sprechi, garantire la sicurezza e l’equilibrio del sistema elettrico, e coprire i consumi nei momenti di picco. La sinergia tra rinnovabili e sistemi di accumulo è quindi fondamentale. E Legambiente oggi ci ricorda che si tratta di un’esigenza ancora più evidente in Sicilia, dove – secondo l’ultimo rapporto Scacco Matto alle Rinnovabili del Cigno verde – è stato raggiunto solo il 17% dell’obiettivo al 2030 di nuova potenza rinnovabile fissato dal decreto Aree idonee. In questo contesto, investire nell’accumulo non è solo strategico ma essenziale per rendere sostenibile la crescita delle fonti verdi.
Perché ce lo ricorda proprio oggi? Perché è esattamente su questi temi che si concentra la XXXI tappa della campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente che, in collaborazione con Anev, questa mattina ha fatto tappa a Vicari, in provincia di Palermo. Qui, Erg sta realizzando – grazie al know-how tecnologico di Nhoa Energy – il suo primo impianto Bess (Battery Energy Storage System), a supporto del parco eolico del Gruppo da 37,5 MW, situato a poca distanza dal più recente impianto di Roccapalumba, con una capacità di 47 MW. L’integrazione del sistema di accumulo dà vita a un polo energetico strategico per il Sud Italia e rappresenta uno dei primi esempi di sistemi ibridi di accumulo utility-scale realizzati nel Paese, offrendo un modello concreto di integrazione tra produzione e stoccaggio da fonte rinnovabile.
Una volta completato, entro il terzo trimestre di quest’anno, il sistema Bess di Vicari sarà in grado di mettere a disposizione una potenza di 12,5 MW e una capacità nominale di accumulo pari a 50 MWh, con una quantità di energia stoccata e reimmessa in rete stimata in 19,4 GWh all’anno, sufficiente per coprire il fabbisogno annuale di circa 7.000 famiglie italiane. Il sistema è basato su tecnologia Li-Ion Lfp (a ioni di litio) ed è composto da 138 moduli (battery racks) da circa 400 kWh ciascuno, in grado di garantire elevata affidabilità ed efficienza nelle operazioni di carico e scarico dell’energia.
«Ogni giorno in Italia si apre un’enorme opportunità: valorizzare al meglio l’energia rinnovabile prodotta, soprattutto al Sud, dove la generazione spesso supera la domanda locale. Per farlo, serve puntare con decisione sull’accumulo - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - I sistemi di storage non sono un’opzione secondaria, ma un elemento strategico per una rete elettrica stabile, efficiente e davvero sostenibile. Oggi abbiamo la possibilità di fare un salto di qualità: semplificare gli iter autorizzativi, incentivare gli impianti di accumulo su larga scala e integrare lo storage come pilastro del Piano Nazionale per l’Energia e il Clima. Così facendo, potremo ridurre gli sprechi, massimizzare l’utilizzo dell’energia pulita e accelerare concretamente la transizione verso un sistema energetico più autonomo, resiliente e green, creando nuove possibilità occupazionali e abbassando le bollette energetiche».
«Lo sviluppo delle fonti rinnovabili passa dalla necessaria realizzazione di infrastrutture energetiche sul territorio” - dichiara Simone Togni, presidente Anev - Legambiente da sempre ci sprona a ridurre al minimo gli impatti che questi parchi eolici possono avere grazie all’applicazione di criteri di progettazione attenta a tutti gli impatti, da quelli paesaggistici a quelli avifaunistici passando per quelli archeologici o idrogeologici. Anev dal 2002 applica tali criteri virtuosi indicati da Legambiente facendo anche attenzione alla fase di cantiere insieme a quella di dismissione e questo impianto ne è una prova virtuosa».
In Italia, la capacità di accumulo è in espansione: secondo Energy Storage, a giugno 2024 l’Italia contava più di 650 mila sistemi di accumulo connessi alla rete elettrica, per una capacità complessiva di 4,5 GW, in larga parte integrata con impianti fotovoltaici. L’integrazione tra sistemi di accumulo elettrochimico (Bess) ed energia eolica è ancora in una fase iniziale nel nostro Paese, ma sta rapidamente avanzando a livello internazionale. In Europa, uno degli esempi più avanzati è il progetto Blackhillock in Scozia, operativo da marzo 2025, che punta a immagazzinare fino a 300 MW di energia prodotta in eccesso dai parchi eolici offshore, contribuendo a ottimizzare l’efficienza e la stabilità della rete. Negli Stati Uniti, l’adozione dei BESS sta accelerando soprattutto in Texas e California, con impianti di rilievo come il Gambit Energy Storage da 100 MW che si trova ad Angleton (Texas). Anche la Cina sta investendo in modo deciso nella sinergia tra energia eolica e accumulo, con progetti innovativi come il sistema Huaneng Mengcheng da 40 MW/40 MWh e il parco eolico Qian’an III, dotato di un sistema di accumulo da 5 MW.
Stando ai dati Terna, in Italia sono stati installati complessivamente 4.745 MW di sistemi di accumulo elettrochimico integrati con fonti rinnovabili (Fer). La Sicilia contribuisce con 322,8 MW di potenza da accumulo – interamente derivante da fonte solare – pari al 6,8% della capacità nazionale, posizionandosi al sesto posto tra le regioni italiane per potenza installata. Le province più attive sono Catania (68,2 MW), Palermo (60,1 MW) e Siracusa (38,7 MW), che insieme concentrano la quota maggiore della nuova potenza installata. Per quanto riguarda il numero di impianti, la Sicilia ospita il 6,74% degli oltre 7,7 milioni di sistemi presenti a livello nazionale. Anche in questo caso, la distribuzione è fortemente concentrata nelle tre province principali: Catania guida con 10.734 impianti (20,5%), seguita da Palermo con 9.256 (17,7%) e Siracusa con 5.839 impianti (11,1%).
