
Autoconsumo e non solo: saturazione virtuale della rete elettrica, le proposte di Italia solare al Mase

Il governo, attraverso il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, sta affrontando il problema della «saturazione virtuale» della rete elettrica, ovvero un eccesso di richieste di connessione alla rete per impianti rinnovabili che potrebbe compromettere il reale sviluppo di queste strutture. La questione è di alta rilevanza e Italia Solare ha inviato al Mase una serie di osservazioni sul tema. L’associazione, unica in Italia dedicata esclusivamente al fotovoltaico e alle integrazioni tecnologiche per la gestione intelligente dell’energia, accoglie con favore l’intenzione del governo di affrontare la problematica, ma evidenzia l’urgenza di una riforma più ambiziosa e strutturale che tuteli i progetti più meritevoli ai fini del contenimento dei costi energetici e della sicurezza. «Condividiamo la logica della proposta del Mase, ma riteniamo che occorra aggiornare il processo autorizzativo affinché gli impianti siano valutati con priorità sulla base di criteri di merito, tra i quali, almeno la configurazione autoconsumo e la funzione di accumulo», spiega il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini.
Tra le principali proposte presentate dall’associazione, diverse riguardano l’ambito di applicazione e trasparenza delle norme. Viene chiesto, in particolare, che ai fini dello sviluppo della determinazione della capacità integrabile nella rete di trasmissione (Terna), siano prioritariamente considerate le esigenze di sviluppo delle reti di distribuzione, più rilevanti per l’autoconsumo, e le necessità di resilienza e flessibilità del sistema. Viene anche proposto che Terna pubblichi un calendario semestrale delle procedure di assegnazione della capacità di rete, con indicazione delle localizzazioni disponibili.
L’associazione suggerisce anche che, in sede di auspicata revisione del Testo unico rinnovabili, si intervenga sui procedimenti autorizzativi per dare priorità agli impianti in autoconsumo, in particolare quelli fino a 1 MW, e agli impianti dotati di sistemi di accumulo. E che priorità venga data anche agli impianti che offrono servizi di flessibilità e a quelli autorizzati (o in fase avanzata, con almeno la VIA ottenuta).
Italia solare sollecita inoltre l’adozione immediata di connessioni flessibili, come previsto dalla direttiva europea 944/2019. In sede di TICA sia data immediata attuazione alle previsioni della direttiva mercati in materia di connessione flessibile, che possono garantire un più accelerato avvio della produzione dei nuovi impianti.
Gli impianti che acquisiscono il diritto ai prezzi di aggiudicazione del Fer X, prosegue l’associazione, dovrebbero essere tutelati anche se in possesso della sola valutazione di impatto ambientale ma non ancora autorizzati e quindi non dovrebbero decadere automaticamente le soluzioni di connessione già rilasciate per tali progetti.
Laddove le infrastrutture per la connessione siano autorizzate da soggetti diversi da Terna, per Italia solare è essenziale che anche questi possano usufruire delle stesse procedure semplificate. Viene proposto di mantenere in capo ai proponenti la possibilità di gestire direttamente le autorizzazioni delle opere di rete.
Italia solare evidenzia infine al Mase la necessità di una razionalizzazione delle procedure autorizzative e ambientali, oggi frammentate tra Stato e Regioni, che comportano inefficienze e ritardi non più sostenibili per un Paese che punta alla decarbonizzazione. «Abbiamo trasmesso al Ministero una serie di emendamenti puntuali che renderebbero il testo più efficace. Siamo disponibili al confronto per migliorare ulteriormente il provvedimento e accelerare la transizione energetica», fa sapere Paolo Rocco Viscontini.
