
Sala piena, a Cagliari, per la presentazione dello studio sulla Sardegna a trazione 100% rinnovabile

C’è uno studio, di cui ci siamo occupati il mese scorso, che evidenzia che il sistema energetico della Sardegna potrebbe funzionare con il 100% di rinnovabili entro il 2030 e che, oltre a questo risultato già di per sé decisamente positivo, conferma che il prezzo zonale dell’elettricità calerebbe del 39%, passando da una media di circa 108 euro per MWh nel 2024 a circa 66 euro per MWh tra cinque anni. Questo studio, dal titolo “Analisi di possibili traiettorie per la transizione energetica in Sardegna” (consultabile nel Pdf alla fine dell’articolo), è stato ora presentato all’Università di Cagliari suscitando forte interesse.
«Il Coordinamento Free ha sempre creduto nel potenziale strategico delle fonti rinnovabili in Sardegna, come opportunità anche di sperimentazione e implementazione di soluzioni per la decarbonizzazione, che poi possono essere applicate anche a livello nazionale, nel rispetto delle peculiarità ambientali del territorio sardo – afferma il presidente del Coordinamento Free, Attilio Piattelli - E ritiene che la strada intrapresa dall'attuale Giunta regionale, soprattutto con il decreto Area Idonee, sia errata e che non tenga conto del reale potenziale delle rinnovabili che potrebbero essere un motore di sviluppo per la Regione. Crediamo che lo studio, da noi promosso, assieme a Cib e Italia Solare, e basato su valutazioni di carattere assolutamente scientifico, condotto da tre primarie università italiane, possa essere un valido supporto per i decisori politici per aiutarli a fare scelte che siano supportate da evidenze scientifiche».
«Lo studio scientifico presentato a Cagliari ha dimostrato che l'alternativa non è tra sviluppo e ambiente, anzi, la scelta delle fonti di energia rinnovabile per generare energia elettrica senza passare dal gas, non solo è possibile ma è anche la scelta più conveniente per i sardi. – afferma Giorgio Querzoli, responsabile scientifico Legambiente Sardegna e moderatore del Convegno - E per garantire la stabilità della rete sarà sufficiente proseguire nella realizzazione delle opere infrastrutturali e nelle interconnessioni previste da Terna. In tanti chiedono quale sia il vantaggio per i sardi nel passare con decisione alle rinnovabili: una riduzione del 39% del costo dell'energia, meno inquinamento nell'aria che respiriamo, meno CO2 nell'atmosfera per dare il nostro contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, e più posti di lavoro sono un'ottima risposta».
«C'è una Sardegna che rincorre la metanizzazione e una Sardegna che vorrebbe diventare l'esempio tangibile di come sia non solo praticabile ma anche vantaggioso per lo sviluppo locale un investimento convinto sulle rinnovabili con un ruolo del gas marginale ed esplicitamente transitorio. – afferma Marta Battaglia, presidente Legambiente Sardegna - L'alleanza Sardegna Rinnovabile, di cui Legambiente fa parte insieme a Wwf, Greenpeace e Kyoto Club, ha supportato la realizzazione dell'evento con la certezza di offrire ancora una volta a cittadine e cittadini, tecnici, decisori, uno spazio di confronto costruttivo e con l'auspicio che le evidenze scientifiche del Rapporto possano contribuire a definire per la nostra regione un percorso di concreto e coerente abbandono delle fossili».
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