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Ieri il punto col Gse al Green Med Expo & Symposium

Le Comunità energetiche rinnovabili sono ferme a un quarto dell’obiettivo previsto dal Pnrr

La deadline si avvicina: a ora la scadenza alle domande per il contributo è fissata al 30 novembre 2025, mentre quella per la conclusione delle opere è il 30 giugno 2026
 |  Nuove energie

Dal palco del Green Med Expo & Symposium, in corso a Napoli, il presidente del Gestore dei servizi energetici (Gse) Paolo Arrigoni ha fatto il punto sullo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che ancora arranca lungo lo Stivale.

È utile ricordare che le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un “nuovo” soggetto giuridico, delineato dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibile a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.

Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede una tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda adesso i Comuni entro i 50mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili.

Con questi 2,2 mld di euro il Governo conta di incentivare la creazione di nuovi impianti rinnovabili legati alle Cer per 1.700 MW, ma al 27 maggio 2025 le domande di contributo sono solo 4.930 per una potenza complessiva di circa 440 MW, ovvero un quarto dell’obiettivo previsto (le richieste di qualifica delle Cer ammontano invece a 1.170, di cui già ammesse 700).

Un avanzamento lentissimo, mentre la deadline si avvicina: a ora la scadenza alle domande per il contributo è fissata al 30 novembre 2025, mentre quella per la conclusione delle opere è il 30 giugno 2026.

Per provare ad accelerare il passo, di recente il Governo ha esteso l’accesso agli incentivi in conto capitale ai Comuni entro 50mila anziché 5mila abitanti, introducendo al contempo la possibilità di richiedere un anticipo del contributo del 30%, termini più elastici per concludere i lavori, retroattività delle nuove regole più permissive. Per accedere al contributo basterà aver concluso i lavori (decade l’obbligo di aver già collegato l’impianto alla rete) e, contrariamente al passato, i privati potranno ottenere l’incentivo per l’energia condivisa senza riduzioni anche in caso di accesso al contributo del Pnrr.

Redazione Greenreport

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