Von der Leyen a New York spinge sulle rinnovabili: «Riguardano il clima, la sicurezza e la prosperità»
Nel 2024, quasi 2.000 miliardi di euro sono stati investiti in tutto il mondo nell’energia pulita. Parte da questo dato, Ursula von der Leyen, ne l suo intervento al Global Renewables Summit in corso a New York. Per ogni euro speso in combustibili fossili, sottolinea la presidente della Commissione europea, più di due sono stati investiti nell’energia pulita. «I dati economici sono chiari: il 90% dei nuovi progetti rinnovabili genera energia a un costo inferiore rispetto ai combustibili fossili. L’energia solare è ora più economica del 41% rispetto all'alternativa fossile più economica. Quindi sì, lo slancio è reale». Aggiunge però von der Leyen che lo slancio da solo non basta: «Per inaugurare una vera era di abbondanza di energie rinnovabili, con energia pulita e accessibile per tutti, dobbiamo agire con decisione. Insieme, come governi e industria. E insieme, come partner in tutti i continenti. Perché l’energia pulita non riguarda solo la lotta al cambiamento climatico. Riguarda la sicurezza. E riguarda la prosperità».
L’appuntamento di New York è importante per più motivi, non ultimo il fatto che si svolge a meno di due mesi dalla Cop30 che si volgerà a Belém, in Brasile. La due giorni americana sta discutendo di come mantenere gli impegni climatici assunti negli anni, e lo sta facendo dando la parola a un gruppo eccezionale di leader governativi, dirigenti del settore privato e personalità di spicco della società civile. Centrale è in particolare la sessione di alto livello sull'abbondanza di energia rinnovabile, un evento di punta della Climate Week NYC che ha segnatop l'apertura di alto livello del Global Renewables Summit. L’evento ha messo in mostra l’impegno ad accelerare la costruzione di infrastrutture a emissioni zero, guidando una trasformazione che ridisegnerà intere economie e società. Queste tecnologie stanno già inaugurando una nuova era di prosperità globale, innovazione, competitività e resilienza, è stato sottolineato, riducendo al contempo i costi energetici per le imprese e le comunità.
Se a livello globale non mancano i segnali di un disimpegno, a livello governativo, rispetto agli impegni assunti con gli accordi internazionali, a cominciare da quello di Parigi, i leader riuniti ieri e oggi a New York stanno discutendo come portare avanti l'azione coordinata necessaria per aumentare l'ambizione, definire politiche volte ad aumentare in modo significativo la capacità rinnovabile e affrontare gli ostacoli che frenano il progresso.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è salita sul palco insieme a leader quali il primo ministro Philip Davis del Commonwealth delle Bahamas, il ministro per il cambiamento climatico e l'energia Chris Bowen dell'Australia, il fondatore e presidente esecutivo Andrew Forrest di Fortescue, l'amministratore delegato Bruce Douglas della Global Renewables Alliance e il presidente del consiglio di amministrazione Mike Rann del Climate Group. L’intento è di mostrare che l’impegno istituzionale non manca e, soprattutto, che il settore imprenditoriale è sempre più interessato a investire sulle fonti rinnovabili.
Nel suo intervento, von der Leyen ricorda che dopo l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina e la crisi energetica che ne è seguita, l’Ue ha dato una risposta che non è stata «quella di ritirarci, ma di accelerare» sul fronte dell’energia: «Abbiamo diversificato e raddoppiato gli sforzi. Abbiamo investito massicciamente nelle energie rinnovabili. Sapevamo che ciò non solo era positivo per il clima, ma anche che le energie rinnovabili sono l'opzione più sicura e conveniente nel lungo termine, che si tratta di energia prodotta internamente e che crea buoni posti di lavoro da noi, quindi abbiamo investito in esse. Oggi, quasi la metà dell'energia elettrica europea proviene da fonti rinnovabili. Il solare e l'eolico sono le nostre fonti in più rapida crescita. E con il nostro Patto per un'industria pulita, stiamo mobilitando oltre 100 miliardi di euro per aiutare le industrie a innovarsi e ad adattarsi».
Il messaggio che porta l’Ue al vertice di New York è quindi che l’Europa «manterrà la rotta»: «Questa ambizione e questa stabilità stanno attirando capitali. Gli investimenti nelle energie rinnovabili sono cresciuti del 63% solo quest'anno. Ma sappiamo che c'è ancora molto lavoro da fare. Stiamo lavorando per rafforzare le nostre reti, affinché i vantaggi di un'energia pulita e accessibile possano raggiungere ogni angolo della nostra Unione».
Von der Leyen parla anche della collaborazione con i partner europeo, sottolinea che una maggiore indipendenza non significa isolamento e che in tutti i continenti si stanno creando nuovi collegamenti. A tal proposito, cita l'interconnettore ELMED tra Italia e Tunisia sarà il primo collegamento in corrente continua tra Europa e Africa. Nel Nord Africa, dice, ci sono diversi progetti che «stanno creando un “corridoio verde” per l'industria pulita e l'idrogeno»: «Questi progetti sono vantaggiosi per tutti. Consentono di raggiungere i nostri obiettivi climatici, creano posti di lavoro puliti in entrambi i continenti e rafforzano la sicurezza energetica. Ecco perché la transizione energetica dovrebbe essere al centro della nostra agenda internazionale. Attraverso Global Gateway, mobiliteremo 300 miliardi di euro entro il 2027. Si tratta di partnership a lungo termine che portano cambiamenti concreti sul campo».
Un ultimo messaggio è per gli investitori e gli amministratori delegati di società che partecipano al summit newyorkese: «Diteci di cosa avete bisogno. Quali garanzie, strumenti di condivisione del rischio o contesto normativo favorevole vi servono e che noi possiamo fornirvi per consentirvi di investire su larga scala dove è più importante? E cosa devono fare i governi per aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi? In cambio, vi chiediamo di impegnarvi a investire il vostro capitale, la vostra tecnologia e la vostra innovazione nelle regioni in cui avranno il maggiore impatto. In questo modo, insieme potremo raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette, rafforzare la sicurezza energetica e promuovere la prosperità».