Terna, con la prima asta Macse assegnati 10 GWh di capacità di accumulo: volume investimenti associato 1 miliardo
Il settore batterie non smette di regalare buone notizie: se un mese fa avevamo acceso un focus sul fatto che i costi dei sistemi di accumulo sono crollati del 93% dal 2010, con tutto quel che ne consegue in termini di maggior convenienza delle fonti rinnovabili, e se una decina di giorni fa avevamo segnalato che al 31 agosto 2025 erano presenti in Italia 17.295 MWh di capacità di accumulo (valore in aumento del 55,4% rispetto allo stesso mese del 2024), che corrispondono a 7.075 MW di potenza nominale, per circa 837.000 sistemi, oggi Terna mette in luce un altro importante risultato emerso nelle ultime ore. Ieri si è svolta la prima asta del Macse (Meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico) e gli esiti sono più che positivi: sono stati assegnati 10 GWh di capacità di accumulo, nel sud e nelle isole, un valore pari al 100% del fabbisogno richiesto. Non solo. L’evento ha evidenziato un rilevante interesse da parte del mercato, con un’offerta pari a oltre quattro volte la domanda e un prezzo medio ponderato di assegnazione pari a 12.959 €/MWh-anno (14.566 €/MWh-anno per il Centro Sud, 12.146 €/MWh-anno per Sud e Calabria, 15.846 €/MWh-anno per la Sicilia e 15.029 €/MWh-anno per la Sardegna), molto al di sotto del premio di riserva (37.000 €/MWh-anno).
«Gli esiti dell’asta evidenziano una grande competizione ed un forte interesse da parte del mercato. Stiamo parlando di un volume di investimenti associato stimabile in circa un miliardo di euro, che permetterà di migliorare l’integrazione delle rinnovabili», ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna. «Le prossime aste seguiranno l’evoluzione della generazione rinnovabile e dello sviluppo della rete: dal 2023 ad oggi sono già entrati in esercizio oltre 17 GW di nuovi impianti Fer. Terna è in prima linea per garantire una rete elettrica sempre più resiliente, intelligente e sostenibile».
La disciplina del Macse, definita da Terna sulla base del decreto legislativo 210/2021 e della delibera Arera 247/23, è stata approvata dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica a ottobre 2024, a valle della approvazione della Commissione europea di dicembre 2023.
Gli impianti contrattualizzati nella prima asta del Macse - batterie agli ioni di litio - entreranno in esercizio nel 2028.
La prima asta è stata effettuata per quattro aree distinte: Centro Sud, Sud e Calabria, Sicilia e Sardegna. Per ciascuna delle quattro aree, Terna ha definito i quantitativi minimi e massimi da approvvigionare.
Come spiegano fonti dell’operatore delle reti elettriche italiane, il processo è risultato particolarmente coerente con le previsioni effettuate dalla stessa Terna rispetto al percorso di maturazione della tecnologia contrattualizzata tramite l’asta 2028 e dei relativi costi, la cui riduzione è stata pienamente intercettata dagli esiti dell’asta.
La capacità di stoccaggio approvvigionata tramite il meccanismo, spiegano sempre da Terna, avrà un ruolo fondamentale per l’esercizio del sistema elettrico nei prossimi anni, caratterizzati da una crescente diffusione delle fonti di energia rinnovabile non programmabile, permettendone la piena integrazione nel sistema elettrico e contribuendo a fornire i servizi di dispacciamento necessari a garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema stesso.