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Ecco come gli amministratori pubblici possono installare fotovoltaico gratis, con le Esco

Le Energy service company sono società specializzate che fanno tutto il lavoro al posto dell’amministrazione pubblica, garantendole enormi risparmi
 |  Nuove energie

Sì, avete letto bene: gratis. Zero euro di anticipo, zero debiti in bilancio, zero pensieri. Un Comune, una Provincia, una scuola o un ospedale possono coprire i propri tetti (o i parcheggi, o i terreni inutilizzati) di pannelli fotovoltaici senza tirare fuori un centesimo dal proprio portafoglio. E no, non è una bufala, è tutto vero.  Basta una parola magica: Esco.

Come è possibile? Le Esco (Energy service company) sono società specializzate che fanno tutto il lavoro al posto dell’amministrazione pubblica: studiano i consumi dell’ente; progettano l’impianto fotovoltaico su misura; anticipano tutti i soldi (progettazione, pannelli, inverter, pratiche Gse, allacciamento); installano, collaudano e gestiscono l’impianto per anni. E si ripagano esclusivamente con una parte del risparmio in bolletta che l’impianto genera.

L’ente pubblico, dal canto suo, non spende nulla subito e inizia a risparmiare dalla prima bolletta. Anzi: nella maggior parte dei contratti, una quota di risparmio (a volte il 20-30%) resta subito in cassa al Comune già dal primo anno. E alla fine del contratto? I pannelli diventano proprietà dell'ente pubblico. Dopo 7-12 anni (a seconda della taglia dell’impianto), il contratto scade e l’impianto fotovoltaico passa di proprietà all’ente pubblico a costo zero.  Da quel momento in poi il risparmio è 100% per le casse comunali: decine o centinaia di migliaia di euro l’anno che prima finivano alle compagnie elettriche.

E i soldi del Conto termico? Li prende l’Esco per conto dell’amministrazione. Fino al 65% dell’investimento (e in alcuni casi anche il 100% per edifici scolastici o della sanità) arriva direttamente dal Gse e serve proprio ad accorciare i tempi di rientro dell’investimento privato. Tradotto: il Comune paga ancora meno (cioè niente).

Perché non lo fanno tutti, allora? Domanda da un milione di kilowattora. Molti amministratori ancora pensano che “fotovoltaico = gara d’appalto infinita + mutuo trentennale + mal di testa”. Invece il Codice dei contratti pubblici (art. 50 del D.Lgs. 36/2023) e le Esco permettono affidamenti diretti o procedure negoziate velocissime. E grazie alla decisione Eurostat del 2015, questi contratti non fanno debito pubblico: restano fuori dal patto di stabilità interno.

Un po' di numeri di chi l’ha già fatto: Il Comune di Cesena ha solarizzato 18 scuole e palazzi comunali con 1,2 MW di pannelli: risparmio annuo 320.000 euro, zero euro spesi. La Provincia di Modena ha coperto 22 istituti superiori: 2,8 MW installati, rientro in 8 anni, poi 450.000 euro l’anno di energia gratis. Il piccolo Comune di Sant’Agata Bolognese (5.000 abitanti) ha messo 200 kW sul tetto del municipio e sul parcheggio: risparmio 45.000 euro l’anno (una dichiarazione del sindaco: «Pensavo fosse uno scherzo, invece è stata la cosa più facile delibera della mia vita»).

La domanda vera, quindi, è un’altra. Se è tutto così semplice, legale, collaudato e – soprattutto – a costo zero, perché migliaia di Comuni italiani continuano a pagare bollette da capogiro invece di azzerarle? Forse perché nessuno glielo ha ancora detto nel modo giusto. Sindaci, assessori, dirigenti: sì, potete avere il fotovoltaico gratis. Basta alzare il telefono e chiamare una Esco certificata UNI CEI 11352. Il resto lo fanno loro. E la prossima volta che vi lamentate dei tagli ai trasferimenti statali, ricordatevi che sul tetto del vostro municipio c’è un tesoretto che vi aspetta. E non costa niente prenderlo.

Mauro Romanelli

Mauro Romanelli, biologo genetista. Ha fatto attività politica in Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Italiana, Potere al Popolo. È stato Consigliere Regionale della Toscana e Assessore Provinciale di Firenze. Attivista climatico, divulgatore, autore del libro "La Risposta". Co-fondatore di Ecolobby e Cittadini per l'Italia Rinnovabile. Ha lavorato e lavora nell'assistenza di persone con disabilità. Adesso è Insegnante di Matematica e Scienze.