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Eventi climatici estremi, Mattarella: «Investire nella prevenzione è un obbligo dello Stato»

Il messaggio del Capo dello Stato all’assemblea annuale dell’Ania: «Le calamità rendono sempre più importante il ruolo delle assicurazioni». I riferimenti ai conflitti armati e anche ai dazi: «Spinte neo-protezionistiche generano instabilità»
 |  Prevenzione rischi naturali

«La limitazione dell’impegno dello Stato nella copertura di alcune tipologie di calamità derivanti da eventi climatici estremi rende ancora più rilevante la protezione assicurativa, circostanza che non esonera, naturalmente, le istituzioni dagli obblighi della prevenzione». Sergio Mattarella approfitta dell’assemblea annuale dell’Ania per ribadire che investire nella prevenzione è un obbligo dello Stato.

Nel messaggio per l’avvio dei lavori dell’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, il Capo dello Stato sottolinea l’importante ruolo svolto da questo settore, soprattutto in un momento come questo caratterizzato da forti elementi di instabilità. Il riferimento è per i conflitti armati alle porte d’Europa e in Medio Oriente, ma anche alla vicenda dei dazi agitata Oltreoceano. Dice Mattarella: «L’Assemblea annuale dell'Ania si svolge in un momento caratterizzato da forte incertezza in Europa e nel mondo. Conflitti in atto, spinte neo-protezionistiche fanno prevalere elementi di instabilità e questo, naturalmente, oltre a rappresentare minaccia per gli stessi destini dell’umanità, incide sulle prospettive dell’economia e dei mercati, anche in campo assicurativo. L’Italia si trova in una posizione solida, con fondamentali positivi e, tuttavia, è necessario uno sforzo corale sul progetto di futuro del Paese, aumentando la competitività e creando occupazione di qualità per i giovani. Alle imprese assicuratrici compete un ruolo in questo scenario, per far sì che l’emergere di un clima di rischio non rallenti lo spirito di impresa e non incida sui diritti dei cittadini. Le assicurazioni sono uno dei termometri più sensibili dei trend demografici di un paese e il loro contributo è essenziale per accompagnare mutamenti e obiettivi di sviluppo».

La crisi climatica si fa sentire pesantemente in Italia, ma da una recente indagine emerge che soltanto il 7% delle Pmi è assicurato contro le calamità naturali. Un dato che mal si concilia con quanto avviene nel nostro Paese in termini anche soltanto di alluvioni degli ultimi mesi o in termini di dato storico (38mila morti e danni per oltre 60 miliardi in 30 anni).

Sottolinea Mattarella: «L’attività assicurativa assolve a una funzione sociale, contribuendo alla coesione della società italiana, anzitutto attraverso strumenti che rendono possibile ripartire in maniera efficace su ampie collettività gli oneri degli eventi anomali, proponendosi, inoltre, quale attrice di stabilità finanziaria, come protagonista negli investimenti di lungo periodo e nel contributo alla sostenibilità del debito pubblico nazionale». E poi l’aggiunta, citata nell’apertura dell’articolo: «La limitazione dell’impegno dello Stato nella copertura di alcune tipologie di calamità derivanti da eventi climatici estremi rende ancora più rilevante la protezione assicurativa, circostanza che non esonera, naturalmente, le istituzioni dagli obblighi della prevenzione». Un’ultima considerazione, da parte del Presidente della Repubblica: «Il crescere dei bisogni in ambiti come la previdenza e l’assistenza sanitaria, con il divario rispetto alle risorse pubbliche destinate, si colloca nella medesima tendenza».

Redazione Greenreport

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