
Dalla Regione Toscana 20 milioni di euro per incentivare le Comunità energetiche rinnovabili

In tutta Italia le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) ancora stentano a decollare – ad oggi è soddisfatto appena un quarto dell’obiettivo Pnrr – e dunque in Toscana è la Regione che ha deciso di scendere in campo per incentivarne la creazione sul territorio, grazie a un bando da 20 milioni di euro (a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027) che resterà aperto fino al 18 luglio 2025.
A presentarlo, oggi all'auditorium di Sant’Apollonia, tra gli altri sono intervenuti direttamente il presidente Eugenio Giani, l’assessora all’Ambiente Monia Monni e il direttore dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) Stefano Bruzzesi.
«In Toscana – spiega Giani – ci poniamo un obiettivo ambizioso ma realistico: passare dall’attuale 51% di consumo energetico (elettrico, ndr) coperto da fonti rinnovabili (composto per il 34% da geotermia, per l’11% da idroelettrico e per il 5-6% da fotovoltaico ed eolico) a una quota compresa tra il 70% e l’80% entro i prossimi cinque anni. Per raggiungerlo, abbiamo già firmato un accordo sulla geotermia che prevede la realizzazione di tre nuove centrali e l’ammodernamento degli impianti esistenti. Parallelamente, stiamo lavorando, come previsto dalla delibera sulle aree idonee, per valorizzare anche fotovoltaico ed eolico. Questa procedura ha subito un rallentamento a causa dei contenziosi in atto e delle pronunce dei tribunali, ma siamo pronti a riattivarla non appena arriverà il decreto ministeriale. Accanto agli impianti di produzione, riteniamo fondamentale lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili: associazioni tra cittadini, imprese ed enti locali che, grazie alle opportunità offerte dalla legge, possono organizzarsi per produrre e consumare energia pulita in modo condiviso».
È utile ricordare che le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un “nuovo” soggetto giuridico, delineato dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibile a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.
Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede una tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda adesso i Comuni entro i 50mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili.
«Le Comunità energetiche non sono soltanto un modello virtuoso di produzione e consumo di energia rinnovabile – argomenta Monni – ma un vero e proprio presidio di giustizia sociale e ambientale. Si tratta di un asset strategico per la conversione energetica in cui abbiamo sempre creduto con convinzione e che per questo sosteniamo da anni, grazie al lavoro degli uffici regionali della Direzione ambiente e al fondamentale supporto dell'Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) che ha curato l'animazione territoriale e supportato la nascita delle Cer in Toscana. Puntare su queste forme di auto-produzione collettiva significa ridurre le bollette, abbattere le emissioni, rafforzare l’autonomia dei territori e contrastare la povertà energetica. Significa anche costruire legami: tra cittadini, enti locali, imprese e associazioni, in una rete che tiene insieme sostenibilità ambientale, coesione sociale ed economia di prossimità».
Il nuovo bando toscano recepisce le indicazioni della Direttiva UE 2018/2001 e del D.Lgs. 199/2021, e attua quanto previsto dalla legge regionale n. 42/2022, che promuove e sostiene attivamente le Cer in Toscana, attraverso contributi, strumenti finanziari, formazione e consulenza energetica. La domanda può essere presentata dalle Cer già costituite o dai loro membri/soci, dagli Enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitane, Unioni di Comuni), dalle Aziende sanitarie locali e ospedaliere e dalle Micro, piccole e medie imprese. Ogni soggetto può presentare una sola domanda per ciascuna Cer, in forma singola o congiunta (obbligatoria se si richiede il contributo per una stessa Cer da più soggetti).
Potranno essere finanziati progetti che prevedano la realizzazione o il potenziamento di impianti solari fotovoltaici, impianti eolici, micro e mini idroelettrici, sistemi di accumulo integrati; gli impianti che saranno finanziati dal bando devono essere realizzati in edifici o aree di immediata disponibilità, e finalizzati all’autoconsumo e alla condivisione dell’energia all’interno della Cer. Sono ammissibili anche le spese per opere edili e impiantistiche, progettazione, diagnosi energetiche, consulenze tecniche e giuridiche, e costi per la costituzione della Cer. Il contributo massimo concedibile è: 40% della spesa ammissibile per impianti fotovoltaici, 30% per altre tipologie, fino a un massimo di 500.000 euro per domanda.
«Con la pubblicazione del bando da 20 milioni di euro a fondo perduto – conclude Bruzzesi – la Toscana compie un passo decisivo per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili. Dopo tre anni di lavoro sul territorio, oggi mettiamo a disposizione un incentivo concreto, grazie al lavoro del Presidente Giani e dell’assessora Monni, che si affianca ai fondi del Pnrr e consente a enti pubblici e imprese di coprire fino al 40% delle spese per impianti da fonti rinnovabili. Su indicazione di Regione Toscana, l'Arrr è stata la prima in Italia a garantire un servizio diffuso e capillare, aprendo sportelli territoriali e accompagnando decine di comunità. In questi tre anni abbiamo organizzato quasi 300 incontri pubblici e fornito supporto a oltre 50 iniziative concrete».
Per approfondimenti, consultare il bando completo sul sito della Regione Toscana al link: https://www.regione.toscana.it/bandocomunitaenergetichesostenibili
