
Giù il sipario su “Meno rischio in Toscana”, la lotta a frane e alluvioni riparte da nuove basi

Il continuo incremento della temperatura media globale – che in Toscana avanza a velocità doppia rispetto alla media – porta con sé eventi meteo estremi più frequenti e intensi, dalle alluvioni alle ondate di calore, che in Italia sono aumentati del 485% negli ultimi 10 anni. Per questo la Regione ha avviato un percorso di comunicazione e formazione partecipata denominato "Meno rischio in Toscana. Nuove soluzioni contro alluvioni e frane", che si appresta ora a concludersi.
Iniziato a Prato il 12 marzo scorso al Teatro Politeama di Prato, su Meno rischio calerà il sipario lunedì 16 giugno su un altro palcoscenico, quello del Teatro della Compagnia di Firenze: nel mezzo ci sono stati 8 partecipatissimi webinar (ognuno dei quali ha visto centinaia d’iscritti) e il coinvolgimento delle scuole, oltre a una puntuale opera d’informazione alla cittadinanza in cui anche greenreport è stato chiamato a svolgere un ruolo di primo piano, in quanto media partner dell’iniziativa.
L’appuntamento di lunedì ospiterà la consegna degli attestati “Meno rischio” agli enti locali che hanno partecipato al percorso, che ha visto patrocini di altissimo profilo: Anci Toscana, Ordine degli architetti di Firenze, Ordine dei geologi della Toscana, Collegio provinciale dei geometri e geometri laureati di Firenze, Ordine dei giornalisti della Toscana, Ordine degli ingegneri della Provincia di Firenze, Ordine degli ingegneri della Provincia di Prato, Federazione degli ordini degli ingegneri della Toscana.
Gli attestati identificheranno così gli Enti formati sul tema del rischio da frane e alluvioni, con le relative premialità per i bandi di settore. È la nuova realtà climatica che impone di superare il concetto antiquato di “messa in sicurezza” verso il “rischio zero”, che di fatto non esiste: basti osservare che anche in Toscana l’ultimo anno è stato il più caldo mai registrato, e non a caso sul territorio si sono abbattute 6 grandi alluvioni nell’arco di appena 18 mesi.
Se i webinar sono stati riservati ai tecnici (con un appuntamento dedicato anche ai giornalisti), l’appuntamento del 16 giugno è gratuito e aperto a tutti, fino all’esaurimento dei posti in sala: è necessario dunque prenotare, compilando questo form https://www.menorischiointoscana.it/partecipa-all-evento-finale.
Tra gli ospiti attesi figurano il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, l’assessora all’Ambiente e Protezione civile Monia Monni, il portavoce del presidente Giani, Bernard Dika, con numerosi rappresentanti di enti locali e strutture tecniche della Regione. Insieme a loro, anche i membri del Comitato scientifico che ha supportato il progetto: un team multidisciplinare composto da esperti di protezione civile, geologia, meteorologia, urbanistica e comunicazione.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali, per poi entrare nel vivo con la presentazione di una proposta d’adeguamento normativo nell’ottica “Meno rischio in Toscana”, pensata per rendere più efficace e integrata la governance della prevenzione a livello regionale.
Seguirà un momento di riconoscimento dedicato ai membri del Comitato scientifico e, a partire dalle 11:30, la premiazione delle scuole vincitrici del concorso per la realizzazione del logo ufficiale del progetto: un simbolo che rappresenti visivamente l’impegno collettivo per una Toscana più sicura.
Alle 12:15 sarà la volta della consegna degli attestati di partecipazione agli enti che hanno seguito il percorso formativo promosso dal progetto, mentre a chiudere la mattinata sarà la presentazione del documento finale che raccoglie le principali conclusioni e indicazioni operative emerse lungo il cammino di “Meno rischio in Toscana”.
Ma l’iniziativa non rappresenta un punto d’arrivo, quanto una tappa fondamentale per consolidare una strategia regionale in grado di unire competenze scientifiche e partecipazione attiva. L’obiettivo è infatti quello di rendere il territorio toscano sempre più capace di affrontare con consapevolezza i rischi connessi ai cambiamenti climatici quanto al dissesto idrogeologico.
