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Parco nazionale Arcipelago toscano: crisi di nervi a destra

Spuntano altri candidati e la Lega prende le distanze da Fratelli d’Italia
 |  Toscana

All’Isola d’Elba si arroventa la polemica sul commissariamento/presidenza del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano che Fratelli d’Italia esige per Matteo Arcenni, sindaco di Terricciola, in provincia di Pisa.

Se è vero che a rivelare intenzioni e retroscena di questa intricata vicenda è stato il circolo elbano di Sinistra italiana Avs, è a destra che i mal di pancia sono più forti e la consegna del silenzio ha cominciato a mostrare vistose crepe, dopo che la Comunità del Parco ha indicato al ministro Gilberto Pichetto Fratin tre nomi – Luigi Vagaggini, Luca Foresi e Roberto Marini – in alternativa al continentale Arcenni. 

Tra i promotori della terna c’era anche il sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini (centro-destra), che ora ha cambiato idea e che in un comunicato scrive: «Il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano ha bisogno di una guida autorevole dal punto di vista politico e di perfetta conoscenza delle problematiche delle isole dell’Arcipelago. Questa è la principale aspettativa del nostro territorio, anche se prima di ogni altra cosa bisogna considerare la capacità di rispondere alle necessità che esprimono i suoi abitanti, a partire dalla problematica della eccessiva presenza di ungulati, la cui soluzione non può più essere rimandata in alcun modo. Dall’Elba come dal Giglio e da Capraia, ci si attende un cambio di passo dalla gestione delle aree protette, con una nuova e più coraggiosa progettualità che metta d’accordo la tutela dell’ambiente e le esigenze dello sviluppo turistico».

Secondo Nocentini «fino ad oggi tutti i tentativi di individuare una figura compatibile a queste esigenze sembrano essere andati a vuoto e, con tutto il rispetto per i nomi fatti anche da noi, una soluzione accettabile sembra essere ancora lontana. È per superare questa situazione di stallo che ho chiesto al nostro vicesindaco Claudio De Santi la sua disponibilità ad impegnarsi in questo senso. Con un curriculum di tutto rispetto, una conoscenza di ogni angolo dell’Arcipelago maturata in anni di lavoro all’interno delle aree protette e una collocazione politica autorevole all’interno di Fratelli d’Italia, essendone oltretutto la più alta carica amministrativa del territorio – sottolinea Nocentini – De Santi potrebbe davvero mettere tutti d’accordo anche grazie alle sue capacità di mediazione oltre a quelle professionali. La sua scelta – conclude il sindaco di Portoferraio – potrebbe rappresentare la soluzione che il territorio attende per proiettarsi verso una gestione delle aree protette in linea con le aspettative dei cittadini».

Quindi, il sindaco del più popoloso comune dell’Arcipelago toscano cambia cavalli in corsa e ai tre indicati solo pochi giorni fa (due dei quali, Vagaggini e Marini, appoggiati da lui) contrappone il suo vicesindaco, ex sindaco di Rio nell’Elba per un breve periodo, un imprenditore edile che non risulta avere quegli «anni di lavoro all’interno delle aree protette» che gli attribuisce Nocentini.

Intanto, anche i partiti della destra sembrano uscire dal mutismo imbarazzato sulla vicenda della presidenza del Parco nazionale. La prima a farlo è la Lega ex Nord, che con un comunicato a firma del segretario provinciale di Livorno Carlo Ghiozzi e del senatore Manfredi Potenti, evidenzia una banalità che evidentemente per la destra di governo non è normale: «Riteniamo che nelle nomine all’interno di determinati enti pubblici, oltre ad un fattore di competenza e professionalità, debba essere tenuto in seria considerazione e rispettato il principio fondamentale della territorialità; chi è del luogo può conoscere bene le dinamiche e le necessità del territorio e di chi vi abita, in particolar modo di aree ben definite come può essere quella del Parco dell’Arcipelago che comprende isole importanti come l’Elba. Alla luce di questo principio, pur stimando la persona del sindaco di Terricciola, Matteo Arcenni, e ritenendo la stessa valida dal punto di vista di competenze, la segreteria provinciale della Lega di Livorno, ritiene che per la nomina a presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano si debba procedere con l’individuazione di un nominativo del territorio, che potrebbe benissimo essere magari un Elbano come fulcro dell’Ente. La figura di Arcenni può andare bene come Commissario in questa fase di transizione e confronto con il territorio, ma riteniamo che la scelta del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, si debba poi dirigere sposando il criterio di territorialità. La terna per tanto che sta girando in questi giorni con i nominativi di Luca Foresi, Roberto Marini e Luigi Vagaggini, potrebbe, per esempio, rispettare a nostro avviso tutti quei requisiti necessari per la guida del Parco, non escludendo tuttavia anche ulteriori disponibilità sempre provenienti dal territorio stesso».

Poi i due leghisti cercano maldestramente di buttare nel campo avversario la palla di una baruffa che si è svolta tutta nel campo della destra: «Questi nominativi sono una chiara espressione di chi vive giornalmente il luogo, e non certo dei partiti del centro sinistra che si agitano per ragioni politiche e strumentali solamente per attaccare l’operato del Governo e non per interesse dei territori e dei cittadini». Sembra quasi che nelle isole toscane vivano solo cittadini di centro-destra, mentre è vero il contrario di quel che scrive la Lega: il centro-sinistra si è battuto duramente contro l’imposizione di Arcenni da parte di Donzelli e di altri maggiorenti nazionali e toscani di Fratelli d’Italia, ma non ha mai messo in dubbio i nomi fatti dalla Comunità del Parco che sono tutti di centro-destra.

Ma alla fine sono gli stessi salviniani ad aprire a nuove candidature che porterebbero a un caos già visto in occasioni passate: «Questi nomi di questa terna, così come altri che potrebbe venire fuori con un confronto ed interlocuzione con i rappresentanti istituzionali del territorio – scrivono Giozzi e Potenti –  sono da considerarsi persone che conoscono l'ambiente oltre che di alta valenza e competenza in materia, come, ad esempio esplicativo, il docente universitario, Luca Foresi, che ha seguito gli scavi archeologici di Pianosa ed è dal 2020 membro del Consiglio direttivo del medesimo Parco. La Lega pertanto, rispettando il lavoro degli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, si appella al loro senso di responsabilità per una scelta ponderata e consona, rispettosa di tutti i requisiti necessari per portare avanti gli interessi del territorio e di chi vi abita».

Un appello che arriva proprio mentre la destra elbana sembra in piena crisi di nervi, con Fratelli d’Italia divisa al suo interno, Forza Italia insofferente verso il suo stesso ministro poco coraggioso e la Lega che deve ancora digerire il passaggio dell’Elbano Marco Landi – ex portavoce dell’opposizione in regione e attuale vicepresidente della Regione Toscana – a Fratelli d’Italia.

La vicenda del Parco, fatta deflagrare dalla sinistra rompendo un muro di silenzio e svelando quel che non si poteva dire a destra, rischia di lasciare macerie e veleni nella destra che credeva di poterla portare a casa senza molti problemi.

Redazione Greenreport

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