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Quali priorità per la transizione ecologica toscana? David Barontini traccia la rotta

Ingegnere chimico e già consigliere comunale a Cascina, il neo assessore all’Ambiente dedica a greenreport la sua prima intervista presentando i capisaldi del proprio mandato. A partire dall’acqua pubblica, che ieri ha visto un’accelerazione nell’assemblea dell’Autorità idrica
 |  Toscana

David Barontini è il nuovo assessore all’Ambiente, economia circolare, bonifiche e protezione dai cambiamenti climatici della Regione Toscana: l’abbiamo incontrato a margine del Forum economia circolare di Legambiente svoltosi a Montemurlo, per raccogliere quella che è la sua prima intervista.

Classe 1970, in tasca una laurea conseguita all’Università di Pisa come ingegnere chimico a indirizzo ambientale, Barontini ha lavorato per 25 anni in una ditta metalmeccanica che opera nel settore dei macchinari per concerie e impianti di depurazione, toccando così con mano uno dei fronti aperti dell’economia circolare; nel 2016 decide di mettersi a disposizione della collettività per entrare nel Consiglio comunale di Cascina come esponente del M5S, a quel tempo in minoranza. Nel 2020 si ricandida, stavolta come capolista, ed entra nelle forze di maggioranza composte insieme ai colleghi del Pd. Infine, questo novembre, l’approdo nella Giunta regionale guidata da Eugenio Giani, con deleghe di primo piano per il governo della transizione ecologica del territorio.

Nella videointervista in pagina, il neo assessore regionale illustra per la prima volta le sue priorità di mandato, a partire da quella della “acqua pubblica” che proprio ieri ha visto un’accelerazione in occasione dell’assemblea dell’Autorità idrica toscana (Ait), che ha votato all’unanimità la delibera con la quale si fanno propri gli indirizzi proposti dalla Conferenza Territoriale n. 3 in merito alla futura gestione del servizio idrico, confermando l’indirizzo della forma di gestione in house, sospendendo la gara per la scelta del partner privato e disponendo la proroga di un anno all’attuale gestione di Publiacqua, in modo da consentire tutti i passaggi previsti dalle leggi per il nuovo affidamento.

«La scelta condivisa di procedere verso un modello di gestione in house del servizio idrico rappresenta un passaggio storico per la nostra Regione e conferma la volontà, espressa chiaramente dai cittadini già nel 2011, di riconoscere l’acqua come un bene comune sottratto alle logiche del profitto – commenta a caldo Barontini – Ho registrato con soddisfazione la piena adesione di tutti i Comuni toscani a questo percorso, segno di una visione diffusa e coerente sul futuro del servizio idrico. Desidero ringraziare anticipatamente i sindaci, i rappresentanti dei Comuni, il presidente e il direttore dell’Autorità per il lavoro che andremo a svolgere e per la determinazione con cui stiamo costruendo un modello di gestione pubblica che mette al centro le persone e il territorio. Oggi la Toscana compie un passo importante, e lo fa insieme».

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.