Flotta dura senza paura. Annalisa Corrado s’imbarca sulla Global Sumud Flotilla
Ecologista di lungo corso – con un dottorato in Energetica e un’ampia esperienza tra Kyoto club, GreenHeroes e non solo –, oggi europarlamentare S&D e responsabile Conversione ecologica nella segreteria nazionale del Partito democratico (Pd), Annalisa Corrado domani salirà a bordo della Global Sumud Flotilla, al fianco dei volontari che stanno cercando d’infrangere il blocco marittimo imposto da Israele e portare aiuti umanitari a Gaza; insieme a lei ci saranno Arturo Scotto, Benedetta Scuderi (Avs) e Marco Croatti (M5S). Del resto non c’è posto per la sostenibilità in un mondo che non difende i diritti umani.
«A Gaza non sono morti solo 65mila esseri umani, in gran parte civili e bambini: a Gaza – sottolinea Corrado – sta morendo la democrazia, la fiducia nella politica e nelle istituzioni internazionali, tra silenzi e inazione. A Gaza stiamo morendo tutte e tutti noi. La Global Sumud Flotilla è la più incredibile e generosa iniziativa non violenta, disarmata, pacifica che la storia recente ricordi. È l’arca di Noè del nostro tempo, e la stanno facendo le persone, dal basso, con incredibile coraggio».
Al contempo, Corrado respinge con forza le accuse di antisemitismo: «Nulla è più falso. ho imparato a lottare contro le ingiustizie da bambina, ascoltando i racconti di mia nonna partigiana. Mi ha raccontato di come tante e tanti, senza alcun superpotere e con tanta paura, abbiano rifiutato di voltarsi dall’altra parte. Se le madri e i padri costituenti fossero qui oggi, sono certa che sarebbero su quelle barche, a difendere gli oppressi dagli oppressori».
Nel suo appello a Sergio Mattarella prima d’imbarcarsi, Corrado chiede al presidente «la sua protezione per me e per tutte e tutti coloro che partiranno con la Global Sumud Flotilla. Lei è stato in questi anni un baluardo della nostra meravigliosa Costituzione e dei valori che rappresenta: oggi più che mai abbiamo bisogno della sua autorevolezza. La Global Sumud Flotilla ha bisogno di protezione internazionale, istituzionale e democratica. La protezione che proveranno a fornire i pochi parlamentari ed europarlamentari che saliranno a bordo delle imbarcazioni, mettendosi al servizio di questa meravigliosa operazione, non sarà sufficiente se mancherà la pressione dei paesi del mondo occidentale».
Che fare? Come suggerito su queste colonne da Aurelio Caligiore, Ammiraglio ispettore del Corpo della Guardia Costiera, le minacce del Governo israeliano verso i volontari diretti a Gaza, se concretizzate, sarebbero fuori da ogni istituto giuridico previsto dal diritto internazionale. Occorre dunque garantire un ombrello Sar (Search and rescue) alle oltre 50 unità dirette a forzare il blocco navale sulle coste della Striscia di Gaza. Potrebbe occuparsene Frontex, ovvero l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera dell'Ue che coordina la gestione delle frontiere esterne dell'Unione europea e dei Paesi associati all'area Schengen. Ma al momento accanto ai volontari della Global Sumud Flotilla c’è solo la società civile, a partire dagli ambientalisti.
Nel frattempo, dopo Genova si moltiplicano le iniziative lungo lo Stivale per manifestare a supporto dei volontari che stanno facendo rotta verso la costa gazawa. Il 4 settembre è giornata di mobilitazione nazionale per la campagna “Da ogni fiume a ogni mare”: nelle piazze di diverse città italiane ci saranno presidi e manifestazioni a sostegno. Qui una mappa delle principali iniziative in programma.