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L’ondata di calore sta lasciando (anche) il Mediterraneo, ma le temperature restano sopra la media

Lamma: «Tra il 3 e il 6 luglio sono stati raggiunti valori fino a 28-30 °C, mentre oggi le acque superficiali del Mar Ligure non superano 26°C»
 |  Crisi climatica e adattamento

Dopo le mareggiate degli ultimi giorni la temperatura superficiale del Mar Ligure e del Tirreno settentrionale è «diminuita sensibilmente», come documentano i dati messi in fila dal Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile (Lamma), consorzio pubblico nato dall’impegno congiunto di Regione Toscana e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Tra il 3 e il 6 luglio sono stati raggiunti valori fino a 28-30 °C, mentre oggi le acque superficiali del Mar Ligure non superano 26°C – siamo comunque ancora su valori sopra la media, che in questo periodo nel Mar Ligure è intorno a 23-24°C –, sebbene resti ancora decisamente caldo il Tirreno centro-meridionale.

«Durante lo scorso mese di giugno la persistenza di condizioni anticicloniche per molti giorni ha favorito – spiega il Lamma – un costante soleggiamento che unitamente alla debole circolazione e quindi allo scarso rimescolamento delle acque, ha fatto sì che la temperatura superficiale raggiungesse valori eccezionali per il periodo. Il riscaldamento ha interessato soprattutto le acque superficiali, quindi con il rimescolamento dovuto alle mareggiate le temperature sono diminuite sensibilmente».

Negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo si è riscaldato a un ritmo quasi doppio rispetto alla media globale, diventando un hotspot della crisi climatica in corso: un mare più caldo rilascia più vapore acqueo nell’atmosfera, e al contempo la fisica (con la legge di Clausius-Clapeyron) ci spiega che per ogni +1°C di aumento della temperatura, l'atmosfera può contenere circa il +7% di umidità in più. Significa che la probabilità di eventi meteo estremi come le alluvioni aumenta, in un Paese ancora impreparato ad affrontarle.

Redazione Greenreport

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