Prezzo dell’olio d’oliva italiano a +50% e non solo: come la crisi climatica impatta sul carrello della spesa
Un nuovo studio si è focalizzato sul secondo impatto climatico più percepito dalle persone secondo GlobalScan subito dopo quello dell’aumento delle temperature: l'aumento dei prezzi dei generi alimentari. L’indagine è stata pubblicata su Environmental Research Letters e documenta 16 esempi di aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari a partire dal 2022, in 18 Paesi di tutti i continenti, tra cui l'Italia, e li mette in relazione agli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, siccità, forti piogge).
Secondo il team di scienziati internazionali che ha condotto le ricerche, in particolare l'olio d'oliva prodotto in Italia e in Spagna: il rialzo del prezzo è stato del 50% su base annua al gennaio 2024, causato dalla siccità del 2022-2023 che ha interessato questi due grandi paesi produttori. Anche il caffè brasiliano e le cipolle indiane sono tra i molti alimenti colpiti da recenti shock dei prezzi causati da eventi meteorologici estremi.
Lo studio, guidato da Maximillian Kotz del Barcelona Supercomputing Centre, ha analizzato 16 esempi in 18 Paesi per un periodo di due anni (2022-2024), in cui le impennate dei prezzi sono state associate a eventi di caldo estremo, siccità o forti precipitazioni, molti dei quali così estremi da superare tutti i precedenti storici prima del 2020.
Tra questi esempi: in Spagna e in Italia, la siccità del 2022-2023 nell'Europa meridionale, per la quale secondo gli scienziati «il riscaldamento globale ha contribuito per oltre il 30% all'intensità (estate 2022) e alla sua estensione spaziale attraverso una maggiore evaporazione», ha determinato un aumento del prezzo dell'olio d'oliva del 50% su base annua in tutta l'Ue entro il gennaio 2024, oltre agli aumenti dei prezzi dell'anno precedente. La Spagna produce oltre due quinti dell'olio d'oliva mondiale.
Anche il mercato globale del caffè ha subito un duro colpo. Il Brasile è il maggior esportatore mondiale di Arabica, mentre il Vietnam è il maggior esportatore di Robusta. I prezzi globali del caffè sono aumentati del 55% nell'agosto 2024 a seguito della siccità del 2023 in Brasile, che secondo gli scienziati è stata resa 10-30 volte più probabile a causa del cambiamento climatico, mentre i prezzi del caffè Robusta sono aumentati del 100% nel luglio 2024 a seguito del caldo record registrato pochi mesi prima in Vietnam e in tutta l'Asia.
In India, il prezzo di cipolle e patate è balzato di oltre l'80% nel secondo trimestre del 2024 dopo un'ondata di caldo a maggio, un «evento in gran parte unico» reso più caldo di almeno 1,5°C dal cambiamento climatico.
Nel Regno Unito, i prezzi delle patate sono aumentati del 22% (da gennaio a febbraio 2024) a seguito di piogge invernali estreme che, secondo gli scienziati, sono state rese più pesanti del 20% e 10 volte più probabili dal cambiamento climatico.
In California e Arizona, negli Stati Uniti, i prezzi degli ortaggi sono aumentati dell'80% nel novembre 2022 a seguito dell'estrema siccità estiva che ha colpito gli Stati occidentali, i quali hanno dovuto affrontare carenze idriche, caldo estremo e condizioni di siccità dell'umidità del suolo per tutta l'estate del 2022.
In Etiopia, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 40% nel marzo 2023 a seguito della siccità del 2022 nel Corno d'Africa, la peggiore degli ultimi 40 anni, che secondo gli scienziati è stata resa «molto più forte» e «circa 100 volte più probabile» dai cambiamenti climatici.
I prezzi globali del cacao sono aumentati di quasi il 300% (280%) nell'aprile 2024 a seguito dell'ondata di calore che ha colpito la Costa d'Avorio e il Ghana appena due mesi prima, e che secondo gli scienziati è stata resa più calda di 4°C dai cambiamenti climatici. Insieme, questi due Paesi rappresentano quasi due terzi (60%) della produzione globale di cacao.
In Cina, i prezzi degli ortaggi sono aumentati del 30% nell'agosto 2024 (rispetto a giugno) a seguito dell’ondata di calore di agosto.
In Giappone, i prezzi del riso sono aumentati del 48% a settembre 2024 dopo l'ondata di caldo di agosto, quando il Paese ha vissuto l'estate più calda (pari a quella del 2023) da quando sono iniziati i registri regionali nel 1946, con temperature estive di 1,76°C superiori alla media.
Una ricerca della Food Foundation mostra che, in media, gli alimenti sani costano il doppio per caloria rispetto a quelli meno sani. Quando i prezzi aumentano, è probabile che le famiglie a basso reddito riducano gli alimenti nutrienti come frutta e verdura perché non possono permetterseli.
Gli shock dei prezzi alimentari indotti dai cambiamenti climatici potrebbero quindi esacerbare una serie di esiti sulla salute, dalla malnutrizione (non ricevere abbastanza nutrienti, un problema che riguarda in particolare i bambini, il cui fabbisogno nutrizionale è più elevato) a una serie di patologie croniche legate alla dieta, tra cui le malattie coronariche, il diabete di tipo 2 e molti tipi di cancro. Esiste anche un numero crescente di prove che collegano l'insicurezza alimentare e le diete povere con problemi di salute mentale.
Spiega Maximillian Kotz, Marie-Curie post-doctoral fellow al Barcelona Supercomputing Centre e autore principale dello studio: «Finché non arriveremo a emissioni nette zero, il clima estremo non potrà che peggiorare, e sta già danneggiando i raccolti e facendo aumentare il prezzo del cibo in tutto il mondo. Le persone se ne stanno accorgendo: l'aumento dei prezzi dei generi alimentari è al secondo posto nella lista degli impatti climatici che vedono nella loro vita, secondo solo al caldo estremo. Purtroppo, quando il prezzo del cibo aumenta, le famiglie a basso reddito sono spesso costrette a ricorrere a cibi meno nutrienti e più economici. Diete di questo tipo sono state collegate a una serie di condizioni di salute come il cancro, il diabete e le malattie cardiache»..
I mandati delle banche centrali per il controllo dell'inflazione potrebbero diventare più difficili da rispettare, dato che il clima sempre più estremo rende i prezzi dei prodotti alimentari più volatili a livello nazionale e sui mercati globali.
La ricerca precede il Food Systems Summit Stocktake delle Nazioni Unite di domenica 27 luglio, in cui i leader mondiali si incontreranno per discutere delle minacce al sistema alimentare globale. L'evento è ospitato dall'Etiopia e dall'Italia, entrambe colpite da shock dei prezzi alimentari indotti dal cambiamento climatico e presenti nello studio.
Attualmente il mondo si è riscaldato in media di circa 1,3°C rispetto ai livelli preindustriali, ma l'analisi delle Nazioni Unite ha rilevato che la traiettoria attuale prevede un riscaldamento di circa 3°C, che secondo le Nazioni Unite sarà «debilitante».
Il 2023, l'anno più caldo mai registrato, è stato poi superato dal 2024. Già nel dicembre dello scorso anno, gli esperti del Met Office avevano previsto che il 2025 sarebbe stato uno dei tre anni più caldi insieme a questi.
Sebbene El Niño del 2023/24 abbia probabilmente giocato un ruolo nell'amplificare questi eventi estremi, la loro maggiore frequenza e intensità è in linea con gli effetti previsti e osservati del cambiamento climatico indotto dall'uomo.
La ricerca è stata condotta da un team interdisciplinare del Barcelona Supercomputing Centre, dell'Istituto Postdam per la ricerca sull'impatto climatico, dell'Istituto catalano per la ricerca e gli studi avanzati (ICREA), dell'Energy & Climate Intelligence Unit (ECIU), della Banca centrale europea (BCE), dell'Università di Aberdeen e della Food Foundation.