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Altro che pale eoliche e pannelli, il paesaggio è distrutto dalle fiamme

La Sardegna contraria alle rinnovabili è stretta nella morsa tra incendi e siccità

Todde: «Siamo pronti a intervenire con ogni misura necessaria». Ma i combustibili fossili vengono preferiti agli impianti rinnovabili, che potrebbero mitigare la crisi climatica
 |  Crisi climatica e adattamento

Ieri pomeriggio nella sede dell’assessorato sardo alla Difesa dell’ambiente si è svolto un incontro interistituzionale promosso dall’assessora Rosanna Laconi, per affrontare l’emergenza incendi che sta interessando l’intero territorio della Sardegna.

«Il sistema antincendi regionale – spiega Laconi – dispone di competenze, mezzi e professionalità riconosciute, ma la sfida straordinaria che la nostra Regione si trova ad affrontare con sempre maggiore frequenza richiede un salto di qualità nella cooperazione tra tutti i livelli dello Stato. È necessario rendere più incisive le azioni di controllo, prevenzione e repressione, specie nei confronti di chi, con dolo o colpa, devasta l’ambiente e mette in pericolo le nostre comunità».

Tre giorni fa a Punta Molentis (Villasimius) centinaia di auto – coi bagnanti in fuga – sono rimaste intrappolate dalle fiamme, che ne hanno distrutte decine in un parcheggio, mentre nei giorni precedenti vasti incendi hanno colpito in particolare i territori di Uta, Villaspeciosa, Decimomannu, Villacidro, Villasor, Monastir, Serramanna e altri comuni del Campidano.

«Stiamo lavorando anche in queste ore per irrobustire le strutture e renderle più efficaci, e per monitorare costantemente l’evoluzione della situazione e siamo pronti a intervenire con ogni misura necessaria – argomenta nel merito la presidente della Sardegna, Alessandra Todde – Chi danneggia il proprio territorio, a volte in modo irreparabile, per disattenzione, negligenza o, peggio, per dolo, si macchia di una colpa terribile».

Ieri è stato convocato dal Prefetto un tavolo tecnico composto da Corpo Forestale e rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Cagliari, con specifiche competenze in materia di ordine pubblico, sicurezza e attività investigative. L’obiettivo è definire congiuntamente le azioni di rafforzamento delle attività di indagine e valutare eventuali modalità di coinvolgimento di ulteriori forze dell’ordine e reparti militari.

Nel mentre la Regione ha aperto un nuovo concorso pubblico per la selezione di agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, e sta tentando di tamponare l’emergenza siccità che continua sull’isola, ma paradossalmente continua a rifiutare la principale opera di mitigazione della crisi climatica in corso – ovvero l’installazione d’impianti rinnovabili, per sostituire progressivamente i combustibili fossili –, affondando in una contraddizione che pesa sulla vita dei cittadini e sulla sopravvivenza stessa di quel paesaggio che sarebbe minacciato da pale eoliche e pannelli fotovoltaici, mentre viene invece ridotto in cenere dalle fiamme.

Oltre il 95% degli incendi boschivi in Europa è causato direttamente o indirettamente da attività umane, un rischio che la crisi climatica sta contribuendo a esacerbare, dato che le ondate di calore stanno intensificando ulteriormente il pericolo d’incendi.

Redazione Greenreport

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