Skip to main content

Il Sierra club: «A pagare le conseguenze di questi giochi politici sono le famiglie americane, che dovranno pagare bollette più alte»

Trump cancella 8 miliardi di finanziamenti in progetti per il clima. Tutti in Stati dove aveva perso le elezioni

L’annuncio sulla piattaforma social X del direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio Usa, Russ Vought, che parla di «truffa green». Punita anche la città di New York, guidata dal sindaco del Partito democratico Adams: tagliati 18 miliardi destinati a progetti infrastrutturali
 |  Crisi climatica e adattamento

Donald Trump ormai si conosce. Si sa come la pensi sulla crisi climatica - «una bufala» - è di dominio pubblico il suo odio per le rinnovabili e il suo amore per i combustibili fossili e anche la sua acrimonia nei confronti dei Democratici. È ormai tutto noto, tutto acclarato, finanche scontato. Eppure, non smette mai di stupire. L’ultima che ha fatto: non solo ha cancellato finanziamenti per quasi 8 miliardi di dollari destinati a progetti per il clima, ma con sadica precisione chirurgica, il taglio ha colpito tutti progetti che si trovano in una lista precisa di Stati. Questi: California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Vermont e Washington. Cosa li accomuna? Sono tutti collegi elettorali in cui alla sfida dell’anno scorso per la Casa Bianca Trump venne sconfitto dalla candidata Dem Kamala Harris.

A dare notizia della cancellazione dei finanziamenti alle politiche per il clima è stato il direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio Usa, Russ Vought. Lo ha fatto con due righe scritte sulla piattaforma social X: «Quasi 8 miliardi di dollari di finanziamenti Green New Scam destinati a sostenere l’agenda climatica della sinistra stanno per essere cancellati». E siamo sempre lì, la crisi climatica è una bufala messa in giro dalla sinistra e le politiche per contrastarla una «truffa», «scam» appunto. A cui si sarebbero prestati gli Stati di cui sopra, che lo stratega arruolato da Trump cita con non poca perfidia uno per uno in quelle poche righe.

Né poteva farla franca la città di New York, guidata da un sindaco Dem come Eric Leroy Adams. Stesso giorno, stessa piattaforma social, sempre Russ Vought alla tastiera: «Circa 18 miliardi di dollari destinati a progetti infrastrutturali nella città di New York sono stati sospesi per garantire che i finanziamenti non vengano erogati sulla base dei principi incostituzionali del DEI» (ovvero i programmi Diversity, equity, and inclusion tra l’altro bersagliati da Trump fin dal suo arrivo alla Casa Bianca).

Questi tagli vengono duramente condannati dalla storica associazione ambientalista americana Sierra club, che tramite una dichiarazione del direttore delle politiche climatiche, Patrick Drupp, spiega chi saranno le vere vittime di questa furia trumpiana contro le rinnovabili e gli Stati a maggioranza Dem: «Cancellando ulteriori progetti di energia rinnovabile, Donald Trump sta aumentando direttamente le bollette energetiche di milioni di americani. Questi progetti garantiscono posti di lavoro stabili e ben retribuiti e consentono alle famiglie di risparmiare sui costi. Mentre le famiglie stanno già lottando con l’alto costo della vita in tutto il paese, l’amministrazione si concentra sui giochi politici e tiene in ostaggio progetti di buon senso, lasciando gli americani comuni in difficoltà».

Simone Collini

Dottore di ricerca in Filosofia e giornalista professionista. Ha lavorato come cronista parlamentare e caposervizio politico al quotidiano l’Unità. Ha scritto per il sito web dell’Agenzia spaziale italiana e per la rivista Global Science. Come esperto in comunicazione politico-istituzionale ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel biennio 2017-2018. Consulente per la comunicazione e attività di ufficio stampa anche per l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Unisin/Confsal, Ordine degli Architetti di Roma. Ha pubblicato con Castelvecchi il libro “Di sana pianta – L’innovazione e il buon governo”.