Auto elettriche, rinnovabili e futuro dell’Europa nella nuova puntata del podcast di greenreport
«L’auto elettrica non ha futuro e poi gli italiani non la vogliono. Ma sarà vero?». Apre con questa domanda, Maurizio Izzo, la nuova puntata del podcast di greenreport. La risposta che subito dà il direttore responsabile del giornale è «certo che no, al contrario gli italiani la vogliono eccome un’auto elettrica, e la dimostrazione si è avuta qualche giorno fa quando in sole 6 ore sono andati esauriti i 45.000 voucher (valore 481 milioni di euro) destinati appunto a chi vuole comprare un’auto elettrica». Era il click day, viene ricordato, ed è stato un successo nonostante le condizioni per accedere al bonus fossero abbastanza restrittive. Gli italiani - sottolinea Izzo citando questa come prima notizia di rilievo nella sua selezione settimanale - hanno dimostrato che la voglia di acquistare auto elettriche c’è, e che sono soltanto gli alti costi e la mancanza di politiche adeguate da parte del governo a frenare questa scelta.
A proposito di auto elettrica, prosegue il direttore responsabile di greenreport, diciamo subito che conviene a noi e soprattutto all’ambiente ma potrebbe essere molto più conveniente. «A oggi, la ricarica di un kWh di elettricità nella batteria di un’auto elettrica costa di più del rifornimento di un kWh di un qualsiasi carburante fossile – ha spiegato a greenreport Massimiliano Bienati, responsabile delle politiche per i trasporti del think tank Ecco – nonostante questo l’auto elettrica, grazie alla maggiore efficienza energetica, rimane più conveniente a parità di km percorsi.
Ma continuiamo a parlare di auto elettrica e di come potrebbe essere ancora più conveniente. «Lo sapevate che sull’energia elettrica che ricarica le nostre auto c’è una carbon tax alla rovescia?», è un’altra domanda posta da Izzo in questa nuova puntata del podcast. Dal punto fiscale, infatti, risulta che alle ricariche elettriche è applicato un costo per tonnellata di CO2 emessa decisamente superiore rispetto ai carburanti fossili: «Si tratta a tutti gli effetti di una carbon tax al contrario – aggiunge Bienati – se si considera che chi guida un veicolo elettrico sta di fatto utilizzando elettricità di un mix sempre più decarbonizzato grazie alle rinnovabili». Ci sono dunque ampi margini per rendere ancora più conveniente e attrattivo l’uso dell’auto elettrica.
Successiva notizia selezionata per questa puntata del podcast: un po’ a sorpresa la presidente della Banca europea Crhistine Lagarde, intervenendo a una conferenza in Norvegia, ha fortemente caldeggiato un maggior impegno da parte dell’Unione europea verso le fonti rinnovabili: «L’Europa deve ora decidere. O rimaniamo con uno status quo insostenibile e costoso, oppure creiamo un ambiente in grado di sbloccare gli investimenti necessari per un’energia sostenibile, sicura e accessibile». Sono le sue parole, sottolinea Izzo, «piacevolmente sorprendenti».
«Ma ogni entusiasmo è subito frenato se si guarda dove sta andando l’Europa», prosegue il direttore responsabile del nostro giornale. «Ce lo ricorda Erasmo D’Angelis che nel suo editoriale annota: il Vecchio Continente appare sempre più vecchio se ancora discute se ammettere o meno i biocarburanti, ignorando e boicottando e cancellando gli obiettivi fissati per raggiungere emissioni nette zero entro il 2050 sostenendo la transizione green in nome del rilancio economico e dell’occupazione».
Per questa settimana è tutto. Il prossimo appuntamento con il il podcast di greenreport è per lunedì della prossima settimana. Izzo chiude con una selezione riguardante i canali social del nostro giornale: «Su Instagram abbiamo sviluppato una collaborazione con i giovani redattori della rivista Edera, una bella rinfrescata, andate a vedere».