
Un quarto di tutta l’energia consumata in Europa proviene dalle fonti rinnovabili

In base ai dati aggiornati oggi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, nel 2023 quasi un quarto (24,6%) dei consumi finali lordi di energia sono soddisfatti grazie alle fonti rinnovabili, un dato quasi raddoppiato negli ultimi 15 anni.
«Questa crescita è stata trainata, tra l'altro, dalla riduzione dei costi di investimento grazie a una maggiore concorrenza, a tecnologie più efficienti e a regimi di sostegno alle energie rinnovabili. Tuttavia, sarà necessaria una crescita ancora più rapida per raggiungere l'obiettivo del 42,5% nel 2030», argomenta Eurostat. Soprattutto per Paesi come l’Italia, con una performance ancora inferiore alla media europea.
Si tratta di un quadro in linea con valutazione arrivata nei giorni scorsi dalla Commissione europea in merito ai Piani nazionali integrati energia e clima (Pniec) approvati dai vari Stati membri, dove si mostra che – nonostante tutto – gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 sono alla portata del Vecchio continente.
Per quanto riguarda il calo delle emissioni, il target prevede una riduzione di almeno il 55% a livello Ue rispetto al 1990, e gli impegni già inseriti nei Pniec si fermano a un soffio, ovvero a -54%; allo stesso tempo, la diffusione già pianificata delle fonti rinnovabili porterebbe l’Ue a coprire il 41% del consumo finale lordo di energia al 2030 (oggi in Italia siamo attorno al 20%) a fronte di un obiettivo minimo pari a 42,5% (ma una valutazione più ottimistica delle proiezioni inserite nei Pniec dei vari Stati membri porta il dato al 42,6%).
In questo quadro l’Italia resta però tra i Paesi col freno a mano tirato. In base al Pniec approvato dal Governo Meloni, la Commissione Ue informa che «l'Italia prevede di ridurre le emissioni totali di gas serra (incluse le attività Lulucf ed escluso il trasporto aereo internazionale) del 49% nel 2030 e del 60% nel 2040 rispetto al 1990», approfondendo così i ritardi che ci separano dal resto dell’Europa: se a livello continentale le emissioni sono calate del 37% nel periodo 1990-2023 (mentre il Pil è cresciuto del 68%), nello stesso arco temporale il Bel Paese si è fermato a -26,4%.
Non va meglio sul fronte delle fonti rinnovabili. La Commissione Ue evidenzia che il Pniec italiano «punta a un contributo delle energie rinnovabili al consumo finale lordo di energia del 39,4% entro il 2030, leggermente inferiore all'obiettivo proposto del 40,5%», mentre l’obiettivo minimo a livello continentale è appunto il 42,5%.
