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Ha sempre fatto caldo? Anche nel nostro podcast non mancano un po’ di risposte

In 3 minuti e 33 secondi netti la selezione delle principali notizie pubblicate la scorsa settimana. Come sempre, a cura di Maurizio Izzo
 |  Crisi climatica e adattamento

«In questo momento, almeno nelle ore del giorno, la neve, sulla cima del Monte Bianco, si sta sciogliendo. Per trovare una temperatura di 0 gradi. Bisogna salire fin lassù. Se tutto questo vi sembra normale, siete da ricovero». Apre così, Maurizio Izzo, la nuova puntata del podcast di greenreport. Il riferimento è agli interventi sui nostri canali social di persone che reagiscono a tutto quel che sta avvenendo con un’alzata di spalle. «Anche oggi ho letto i soliti commenti del tipo “ha sempre fatto caldo” – prosegue il direttore responsabile del nostro giornale con una citazione del bel libro di Giulio Betti. Anche oggi rispondiamo coi fatti». E i fatti, in questo finale di mese, dicono che giugno si avvia ad essere uno dei più caldi della storia. Oggi guardiamo al Mediterraneo, dove nelle zone più vicine alle coste la temperatura è di 5 gradi superiore alla media stagionale. «Prima che qualcuno pensi che così sarà più piacevole fare il bagno – continua Izzo – sarà bene sapere che un mare così caldo è la condizione perché si scatenino temporali intensi e abbondanti precipitazioni. Lo spiega la fisica: ogni grado in più di temperatura dell’acqua significa il 7% in più di vapore acqueo. Che fa aumentare la probabilità di eventi meteo estremi come le alluvioni».

«Chi non si rassegna ad assistere inerme ai disastri dei cambiamenti climatici le proposte le fa», prosegue Izzo nella segnalazione delle principali notizie pubblicate la scorsa settimana. Agostino Re Rebaudengo ci ricorda che stiamo installando ogni anno meno della metà degli impianti rinnovabili di cui abbiamo bisogno. Ecco perché dovremmo superare le barriere alle rinnovabili e chiedere che si faccia presto a fare un nuovo decreto per le aree idonee.

«Tutto richiederebbe uno straordinario sforzo sulla transizione, investimenti sugli impianti e sulla tutela del territorio – osserva Izzo passando alla notizia successiva – Sarà possibile? E soprattutto, sarà possibile ora che l’Italia si è impegnata, al pari degli altri partner Nato, ma con eccezione della Spagna, a triplicare gli investimenti per gli armamenti? Se abbiamo fatto bene i conti, sono 70 miliardi di euro entro un decennio».

«Chissà quanti studenti alla maturità hanno scelto la traccia del filosofo delle scienze biologiche Telmo Pievani. Il testo, come ci ha ricordato Gianfranco Bologna tratta del problema dell’impatto umano sulla biosfera. Un impatto di cui evidentemente non c’è ancora piena consapevolezza, altrimenti si sarebbe avviata con decisione un’inversione di rotta nel segno della sostenibilità».

Questa era l’ultima segnalazione del podcast. «Appuntamento per lunedì prossimo – dice nei saluti di questa puntata di 3 minuti e 33 secondi netti il nostro direttore responsabile – quando sono previste un po’ di piogge, speriamo non torrenziali, che dovrebbero raffrescare l’aria. Ma non dite che ha sempre fatto caldo».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.