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Bonifiche, per l’amianto servono discariche dove smaltirlo in sicurezza: Scapigliato a servizio del territorio

Una volta sotto terra, se correttamente gestito, l’amianto torna a comportarsi come un normale minerale. Il pericolo semmai è lasciarlo fuori
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

A distanza di oltre 30 anni dalla legge 257/1992 che ne ha vietato l’utilizzo, l’amianto in Italia continua a mietere vittime: secondo le ultime stime fornite dall’Osservatorio nazionale amianto (Ona), si contano nel Paese circa 7mila morti nell’ultimo anno, osservando tutte le neoplasie associate all’amianto.

È in questo contesto che Scapigliato, la società in house del Comune di Rosignano Marittimo impegnata sul fronte dell’economia circolare, ha presentato ieri un articolato piano industriale – o meglio la prima parte, messa a terra in pochi mesi dal neo amministratore unico, l’ingegnere ambientale Francesco Girardi – in cui si conferma la volontà di realizzare moduli già autorizzati (112mila ton) per lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto, a stimolo delle bonifiche necessarie sul territorio.

Le agevolazioni fiscali per le bonifiche da amianto sono ancora oggi molteplici, ma senza impianti di prossimità dove conferire i rifiuti contenenti amianto, le stesse bonifiche vengono di fatto disincentivate.

Il ciclo potrà dunque dirsi davvero chiuso solo quando sul territorio ci sarà anche una disponibilità impiantistica adeguata di discariche autorizzate a smaltire in sicurezza i rifiuti contenenti amianto, che inevitabilmente derivano dalle bonifiche; una criticità evidenziata tra gli altri proprio dal ministero dell’Ambiente già nel 2017, durante una conferenza organizzata dal M5S alla Camera, e all’interno dei report dedicati da Legambiente all’eterna emergenza amianto. 

Una volta sotto terra, se correttamente gestito, l’amianto torna infatti a comportarsi come un normale minerale, come già nel 2007 il responsabile per l’amianto dell’Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) spiegava a greenreport: «L’amianto è un minerale e sotto terra torna a fare il minerale. Ovviamente non tutti i siti sono adatti, ci devono essere delle condizioni particolari e poi deve essere esclusivamente dedicata a questo tipo di smaltimento una parte della discarica».

Il problema è che ovunque è difficile realizzare nuove discariche allo scopo, ostacolate da varie sindromi Nimby e Nimto che bloccano la costruzioni di impianti per gestire in sicurezza i rifiuti, lasciando così paradossalmente l’amianto all’aria aperta: le discariche operative in grado di gestire i rifiuti contenenti amianto sono infatti solo 17 in tutto il Paese. Un problema cui presto Scapigliato potrà contribuire a rispondere, a beneficio delle bonifiche dell’amianto in Toscana e a Rosignano Marittimo in particolare.

 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.