Altro che luglio fresco, rispetto alla media 1961-1990 in Toscana ha segnato +2,2°C
Nonostante il relativo fresco di questi giorni, con temperature di qualche grado sotto la media, luglio 2025 si conclude con un'anomalia climatica netta in Toscana. È quanto emerge dai dati preliminari messi in fila dal Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile (Lamma), consorzio pubblico nato dall’impegno congiunto di Regione Toscana e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
«È stato più caldo del normale di 0,9 °C (rispetto alla climatologica 1991-2020) prendendo come riferimento le città di Firenze, Pisa, Arezzo e Grosseto – snocciola il Lamma – L'anomalia positiva è risultata più marcata per le temperature minime che per le massime. Se andiamo indietro nel tempo e consideriamo il clima del trentennio 1961-1990 l'anomalia sale a +2,2 °C».
Se dunque la percezione è stata quella di un luglio relativamente fresco, probabilmente è perché – a causa della crisi climatica in corso, alimentata dall’impiego dei combustibili fossili – stiamo subendo ondate di calore sempre più intense e frequenti, come quella che si è abbattuta in Italia tra fine giugno e inizio luglio.
Basti osservare che, nel solo periodo 2000-2019, a livello globale si sono registrati 489mila morti l’anno per calore, di cui il 36% in Europa; l’Oms stima che 50mila persone muoiano ogni anno in 35 Paesi della regione europea, arrivando a quota 175mila se si considerano 53 Stati che vanno dall’Islanda alla Russia.

Così, un luglio caldo ma non torrido, finisce per essere percepito come quasi fresco. Ma una vera, buona notizia c’è, riportata sempre dal Lamma: la temperatura superficiale del mare sul settore occidentale del Mediterraneo si è riportata intorno ai valori medi, dopo il picco raggiunto nella prima decade di luglio. Rimane un'anomalia positiva sulle altre zone, in particolare sulla parte orientale del Mediterraneo, mentre i mari davanti alla Toscana in questi giorni hanno una temperatura intorno a 25°C.
È utile però ricordare che, negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo si è riscaldato a un ritmo quasi doppio rispetto alla media globale, diventando un hotspot della crisi climatica in corso: un mare più caldo rilascia più vapore acqueo nell’atmosfera, e al contempo la fisica (con la legge di Clausius-Clapeyron) ci spiega che per ogni +1°C di aumento della temperatura, l'atmosfera può contenere circa il +7% di umidità in più. Significa che la probabilità di eventi meteo estremi come le alluvioni aumenta, in un Paese ancora impreparato ad affrontarle.