L’inchiesta di Milano, il Mugello e le rinnovabili, il bilancio Ue: la nuova puntata del podcast di greenreport
«A Milano c’era un piano regolatore discusso e votato in Consiglio, e poi un piano ombra realizzato per favorire qualcuno?» Maurizio Izzo apre la nuova puntata del podcast di greenreport partendo dall’indagine avviata dalla Procura di Milano sulla gestione urbanistica del capoluogo lombardo. «Noi un commento siamo andati a cercarlo da uno che la storia urbanistica di Milano la conosce bene»: Carlo Monguzzi, consigliere comunale e presidente della commissione Ambiente di Palazzo Marino. «La domanda di cui sopra è sua», spiega il direttore responsabile del nostro giornale riportando parti dell’intervista in cui Monguzzi dice: «Esisteva un piano per favorire qualcuno? Sala chiarisca, metta mano alla giunta e blocchi tutti i progetti, a cominciare dalla schifezza di San Siro». Chiosa Izzo: «L’intervista è tutta da leggere, se volete sapere di più e avere la conferma che l’indagine non è un fulmine a ciel sereno».
Altro argomento richiamato nel podcast: «Non è un’intervista ma un bell’intervento quello che Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, fa sulle nostre pagine – prosegue Izzo – Ferruzza, cosa rara di questi tempi nel mondo della politica, si fa la domanda che tutti ogni tanto dovremmo farci: abbiamo sbagliato qualcosa? Il tema è quello delle energie rinnovabili e del prezzo che si paga per abbracciare questa scelta. Tema diventato di ancora più attualità dopo le polemiche e gli assalti del Mugello, dove si sta costruendo un parco eolico. Ferruzza non sceglie la via facile. Dopo aver comunque dato atto della grande campagna di partecipazione che ha accompagnato il progetto mugellano, affronta il tema più difficile: quanto è conveniente per la comunità locale questa transizione? Le responsabilità della politica in questo campo sono grandi: Ferruzza le elenca puntualmente ma poi per un’associazione ambientalista è d’obbligo condurre a una sintesi». E quindi, riporta Izzo, Ferruzza conclude così: «In attesa del nuovo Decreto Nazionale Aree Idonee, e fiduciosi che si riesca a trovare una formula tecnico/giuridica capace di far compartecipare comunità ed enti locali ai benefici indotti da questi impianti, così cruciali per la transizione ecologica, sono sempre più convinto che l’ottimo è nemico del bene».
«Brutte notizie arrivano dall’Europa», prosegue il direttore responsabile di greenreport nella selezione delle principali notizie pubblicate la scorsa settimana. «Le associazioni di agricoltori sono già scese in piazza per contestare la riforma della Pac». E poi, come rileva Monica Frassoni, c’è un elemento comune a tutti i settori, nelle prospettive di spesa della Commissione europea e questo quindi riguarda anche le politiche ambientali. La conclusione dell’intervento riguardante la proposta di Bruxelles sul budget plan per il periodo 2028-2034 è lapidaria: «Questa proposta di bilancio – scrive Frassoni – segna una centralizzazione delle funzioni della Commissione, che già oggi pare incapace di lavorare in modo collegiale, uno spostamento di potere verso i Governi nazionali, indebolisce il ruolo del Parlamento europeo e mette a rischio il senso stesso di numerose politiche europee».