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Appello di Leone XIV alla comunità internazionale: «Milioni di persone costrette a migrare per guerre e clima»

Il messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: «La prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro»
 |  Crisi climatica e adattamento

«Il contesto mondiale attuale è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni metereologici estremi, che obbligano milioni di persone a lasciare la loro terra d'origine per cercare rifugio altrove». Lo scrive Papa Leone XIV in un messaggio per la 111a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata il 4 e 5 ottobre 2025, in occasione del Giubileo del migrante e del mondo missionario, sul tema 'Migranti, missionari di speranza'. Parole che arrivano tra l’altro in giornate in cui vengono diffusi terribili bollettini sui morti in mare nel Mediterraneo e mentre la situazione degli sfollati stipati a Gaza è sempre più drammatica.

«La generalizzata tendenza a curare esclusivamente gli interessi di comunità circoscritte costituisce una seria minaccia alla condivisione di responsabilità, valla cooperazione multilaterale, alla realizzazione del bene comune e alla solidarietà globale a vantaggio di tutta la famiglia umana. - scrive Prevost nel suo messaggio - La prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro. Di fronte alle teorie di devastazioni globali e scenari spaventosi, è importante che cresca nel cuore dei più il desiderio di sperare in un futuro di dignità e pace per tutti gli esseri umani».

Come sottolinea lo stesso Leone XIV in questo messaggio, la 111a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato si celebra il 4 e 5 ottobre perché – spiega facendo riferimento a Papa Francesco – «il mio predecessore ha voluto farla coincidere con il Giubileo dei migranti e del mondo missionario».

Non è la prima volta che il Pontefice fa riferimento ai «fenomeni metereologici estremi» e alla crisi climatica, ponendoli tra l’altro in connessione con le ingiustizie che segnano il pianeta, le guerre e le violenze. A inizio mese aveva lanciato un appello molto chiaro nel corso dell’omelia durante la messa al “Borgo Laudato si’” di Castel Gandolfo: «Tanti disastri naturali che ancora vediamo nel mondo sono in parte causati anche dagli eccessi dell’essere umano, col suo stile di vita». E poi; «Si converta chi ancora non riconosce l’urgenza di curare la Terra». E soltanto pochi giorni prima, in un messaggio dal titolo “Semi di Pace e di Speranza”, aveva parlato della necessità di perseguire la «giustizia ambientale», sottolineando che se il «giardino del mondo» viene trasformato in deserto per l’avidità dell’uomo, «insieme alla preghiera sono necessarie le azioni concrete». Parole pronunciate nel solco dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, che ora Leone XIV vuole continuare a far vivere nel corso del suo pontificato.

Redazione Greenreport

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