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Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

29 Mag, 2025
È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Communications: l’oceano non solo svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del clima, immagazzinando una quantità di CO2 circa 50 volte superiore a quella dell’atmosfera, ma può rappresentare un valore totale che supererà i 2.200 miliardi di dollari entro il 2030
Oggi l'oceano cattura circa il 25% delle emissioni di CO2 causate dall'uomo, il che gli consente di svolgere un ruolo cruciale nel rallentare il riscaldamento globale. L'oceano svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del clima, immagazzinando una quantità di anidride carbonica circa 50 volte superiore a quella dell'atmosfera. Il peggioramento o addirittura l’assenza di vita marina, però, altera profondamente questo processo naturale. Gli ecosistemi marini rimangono vulnerabili a una serie di attività umane, tra cui la pesca industriale, l'inquinamento, il trasporto marittimo e&nbs…

29 Mag, 2025
Il ministro italiano, partecipando al Consiglio europeo AgriFish, non si è limitato a esprimere un parere positivo sulla proposta della Commissione, ma l’ha valutata persino «non sufficiente»: «L’Europa non può caricarsi da sola tutte le questioni legate all’ambiente»
Altro che fluttuazioni e volatilità dei prezzi di mercato. Le crisi ambientali mettono a rischio il reddito degli agricoltori in modo ben peggiore. Ma questo, evidentemente, non viene compreso dal governo italiano. Francesco Lollobrigida, partecipando lunedì alla riunione dei ministri dell’Agricoltura per il Consiglio europeo AgriFish, ha detto non solo che il pacchetto di semplificazione della Pac presentato dalla Commissione europea e duramente contestato dalle sigle ambientaliste «va nella direzione giusta». Il titolare dell’Agricoltura ha anche aggiunto che «ci sono proposte che l’I…

28 Mag, 2025
Dal 1990 Pil su del 68% e gas serra giù del 37%. Ribera: «Possiamo raggiungere il -55% al 2030 e dobbiamo creare le condizioni per raggiungere il -90% entro il 2040»
Nonostante i continui assalti provenienti da entrambe le sponde dell’Atlantico da parte dell’estrema destra, che ha individuato nell’ambientalismo il suo nuovo nemico antropologico, l’Europa resiste e per ora resta un faro nella transizione ecologica in corso: dopo aver valutato i Piani nazionali integrati per l’energia e il clima (Pniec) presentati dai vari Stati membri – con Belgio, Estonia e Polonia che ancora mancano all’appello –, la Commissione Ue ha infatti dichiarato oggi che gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 sono a portata di mano. Per quanto riguarda il calo delle emission…

28 Mag, 2025
È quanto emerge dal rapporto “Isole sostenibili 2025”, presentato oggi a Napoli da Legambiente e Cnr-Iia. Tra le virtuose l’Isola di San Pietro (indice del 62%), seguita da Capri (61%), Sant’Antioco (57%), Isole Tremiti (55%)
Dati positivi ci sono. Ad esempio, il fotovoltaico traina la rivoluzione green con +116% di potenza installata tra il 2021 e il 2023. Ma restano forti criticità come le perdite idriche, la depurazione e la gestione dei rifiuti. Oggi Legambiente e l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr (Cnr-Iia) hanno presentato il rapporto “Isole sostenibili 2025”. Ebbene, dall’analisi emerge che la transizione ecologica delle isole minori avanza con il freno a mano tirato. Punto dolente è l'indice complessivo di sostenibilità che, tenendo conto di vari indicatori (consumo di suolo, u…

28 Mag, 2025
Il focus sull’Arcipelago Toscano presente nel rapporto “Isole sostenibili 2025” realizzato da Legambiente e Cnr-IIa. Indice di sostenibilità sopra la media nazionale, ma c’è ancora tanto da fare. Mazzantini: «Bisogna correre e invece si procede, quando va bene, a piccoli passi»
L’indice di sostenibilità è sopra la media nazionale, ferma a un non esaltante 46,8%, ma la transizione ecologica nelle isole minori è una sfida ancora da vincere anche nell’Arcipelago Toscano. Le isole della Toscana, come il Giglio e Capraia, hanno raggiunto un indice che per l’isola d’Elba è del 49%, per Capraia e il Giglio del 48%, nonostante ci sia ancora tanto da fare. Il rapporto “Isole Sostenibili 2025”, frutto del lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili, è stato presentato oggi a Napoli da Legambiente e Cnr-Iia evidenziando tutte le luci e tutte le ombre a livello nazion…

28 Mag, 2025
È quanto emerge dall’ultimo report diffuso dall’Organizzazione meteorologica mondiale: la media annuale tra il 2025 e il 2029 sarà tra 1,2°C e 1,9°C superiore alla media degli anni 1850-1900. Ciò comporterà un aumento dei rischi climatici e degli impatti negativi su economie e società
Tira una brutta aria, per i prossimi cinque anni. L’Organizzazione meteorologica mondiale (World meteorological organization, Wmo) ha appena diffuso un nuovo report che contiene una previsione secondo la quale la media annuale della temperatura globale tra il 2025 e il 2029 sarà tra 1,2°C e 1,9°C superiore alla media degli anni 1850-1900. L’analisi sottolinea anche che c'è l'80% di possibilità che almeno un anno tra il 2025 e il 2029 sia più caldo dell'anno più caldo mai registrato (attualmente il 2024). E che c'è l'86% di possibilità che almeno un anno sia più caldo di 1,5°C rispetto al live…

28 Mag, 2025
UNDRR: la resilienza paga, finanziamenti e investimenti per il nostro futuro
Secondo il Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction (GAR) 2025 “Resilience Pays: Financing and Investing for our Future" pubblicato dall’United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR), «I disastri sono sempre più costosi e il loro impatto sottovalutato». Infatto, il GAR evidenzia che «I costi diretti dei disastri sono cresciuti fino a circa 202 miliardi di dollari all'anno, ma che i costi reali dei disastri superano i 2,3 trilioni di dollari se si considerano i costi a cascata e quelli ecosistemici». Tra il 2014 e il 2023, quasi 240 milioni di persone sono state sfollat…

27 Mag, 2025
Ambientalisti e grandi imprese chiedono di tenere la barra dritta sulla decarbonizzazione, ma s’affaccia la possibilità di usare cattura della CO2 e assorbimenti in Paesi esteri
L’Unione europea si prepara a definire un nuovo obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni climalteranti entro il 2040. Il valore raccomandato è chiaro: tagliare del 90% le emissioni nette rispetto ai livelli del 1990, come proposto dal Comitato scientifico consultivo sul clima (ESABCC) e indicato dalla Commissione Ue nella comunicazione dello scorso anno. Ma sulla strada per raggiungere il traguardo c’è il rischio che la barra si pieghi verso nuove “flessibilità”, come l’uso di crediti di carbonio esteri e tecnologie di cattura della CO₂. L’obiettivo di tagliare del 90% le emissioni…