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Gli alti costi delle bollette, la troppa plastica prodotta e tanto altro nel podcast di greenreport

È online la segnalazione a cura di Maurizio Izzo delle principali notizie pubblicate la scorsa settimana
 |  Green economy

«C’è un modo per abbassare i costi della bolletta, e ora vi diciamo come». Maurizio Izzo apre la nuova puntata del podcast di greenreport con un tema che sta a cuore a gran parte della popolazione italiana, considerato il prezzo crescente delle forniture di elettricità. «No, se pensate che ho la soluzione per la vostra bolletta, purtroppo non è così – aggiunge il direttore responsabile del nostro giornale – ma come redazione ci siamo rivolti all’avvocato Luca Giagnoni, specializzato in diritto dell’energia e delle infrastrutture, per analizzare i costi che attualmente gravano sulle bollette. È vero, prosegue Izzo, c’è una parte rilevante della bolletta rappresentata da oneri che nulla hanno a che vedere con la materia prima fornita. E una soluzione per alleviare il peso delle bollette potrebbe essere quella di spostare parte di questi oneri sulla fiscalità generale. Toccherebbe ovviamente al legislatore intervenire.

Seconda notizia segnalata nel podcast: le scuole hanno riaperto ma la situazione degli edifici dal punto di vista della sicurezza non è cambiata granché. Quindi, come osserva Mauro Grassi, è grave. I numeri sono impietosi. Sul totale di circa 39.993 edifici scolastici statali, ben 36.088 – ovvero il 90% – risultano privi di almeno una delle cinque certificazioni obbligatorie: certificato di agibilità, prevenzione incendi, omologazione della centrale termica, piano di evacuazione e documento di valutazione dei rischi. Addirittura, 3.588 edifici, pari al 9%, sono del tutto sprovvisti di tutte le certificazioni: strutture «totalmente irregolari» in termini di normativa sulla sicurezza, frequentate da circa 700.000 studenti e personale scolastico. Sarebbe ora di un forte investimento del settore, di cui beneficerebbe anche l’economia nazionale nel suo complesso. «Grassi lo spiega bene – chiosa Izzo – e conviene leggerlo su greenreport».

Terza segnalazione del podcast: siamo insieme al mondo ambientalista al fianco della Global Sumud Flotilla perché senza diritti umani non c’è spazio neanche per la sostenibilità. Seguiremo la missione per portare aiuti umanitari a Gaza fino a quando possibile, sottolinea Izzo: «La folla che a Genova ha accompagnato la partenza delle barche è stato davvero un bel segnale».

Meno bello il segnale a cui si fa riferimento nella successiva segnalazione: in Europa si produce ancora troppa plastica. Nell’Ue a 27 arriva a 57,9 Mt nel 2022, con solo l'1,1% delle esigenze totali coperto da plastica bio-based, e il settore imballaggi rappresenta il 33,9% del consumo totale di questo materiale. Non solo. Il tasso medio di riciclo alla fine della vita nell'Ue-27 era solo del 19,6%.

«Vi segnalo infine l’analisi di Luca Crudeli, economista che ha dedicato la vita alla copperazione internazionale, quella che il presidente americano in un attimo ha smantellato», dice Izzo. «Leggete il racconto sullo spreco e sul danno che questa scelta sta arrecando ai Paesi in via di sviluppo a indefinitiva a tutti noi. Smantellare la cooperazione internazionale non significa solo ridurre le spese, significa cancellare fiducia, reti, multiculturalità. E senza fiducia, anche la capacità del mondo di affrontare sfide comuni evapora».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.