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Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

25 Set, 2025
L’impegno della Cina comunicato all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Xi Jinping ha annunciato anche che la capacità di energia solare ed eolica verrà portata a 3600 GW e l’obiettivo di soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico da fonti non fossili
Se i tira e molla e i contrasti tra gli Stati membri hanno impedito all’Unione europea di arrivare all’assemblea generale delle Nazioni Unite con un accordo sugli obiettivi climatici per il 2035 e 2040 e costretto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a comunicare giusto una dichiarazione d’intenti su una riduzione delle emissioni tra il 66% e il 72% al 2035 rispetto ai livelli del 1990, il presidente della Cina Xi Jinping ha invece fatto sapere alla platea riunita a New York che il suo Paese ridurrà le emissioni di gas serra del 7-10% «rispetto ai livelli massimi» entro i p…

24 Set, 2025
Lo evidenzia un nuovo report globale di EcoVadis e Bcg, da cui emerge anche che investire oggi in azioni per il clima a livello di catena di approvvigionamento può generare un ritorno sull’investimento da tre a sei volte superiore
«I piani Net Zero che escludono le emissioni Scope 3 sono incompleti», per dirla  con le parole pronunciate dal segretario generale dell’Onu António Guterres alla Cop29 di Baku. Ma ignorare l’impatto delle emissioni della catena di approvvigionamento comporta anche un danno economico: potrebbe costare alle aziende oltre 500 miliardi di dollari in passività annuali a livello globale entro il 2030. A evidenziarlo è il Carbon Action Report 2025 di EcoVadis e Boston Consulting Group (BCG), intitolato Scope 3: From Unmanaged Risk to Untapped Opportunity. L’avvertimento giunge tra l’altro in…

23 Set, 2025
Lo evidenzia il report Zero Carbon Policy Agenda, redatto da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. Le emissioni sono calate del 28,7% rispetto al 1990 e del 37,6% rispetto al 2005, ma negli ultimi 20 anni abbiamo registrato una crescita del Pil nominale nettamente inferiore alla media europea (+46% contro +63%)
In Italia calano le emissioni di gas a effetto serra, ma ad analizzare nel dettaglio questa dinamica, viene fuori che a incidere sul dato sono più delle fragilità tipicamente nostrane che non le misure adottate da nostro governo per combattere la crisi climatica. Ciò viene fuori in tutta evidenza dalle stime contenute nel rapporto Zero Carbon Policy Agenda, redatto da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano e presentato oggi con il supporto delle aziende partner. Dalle analisi emerge che lo scorso anno il calo emissivo è stato pari a 11 milioni di tonnellate d…

23 Set, 2025
«L’Europa si riscalda a un ritmo doppio rispetto alla media globale. E le regioni sud-orientali emergono come hotspot, affrontando i maggiori impatti sulla salute»
È stato appena pubblicato su Nature Medicine un nuovo studio condotto dai ricercatori Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), in cui si stimano le morti legate al caldo verificatesi in Europa tra il 1° giugno e il 30 settembre degli ultimi tre anni: la ricerca ha analizzato 654 regioni in 32 paesi europei e sia nel 2022, sia nel 2023 sia nel 2024 l’Italia emerge come il Paese con più vittime. Nel 2024 in Europa si contano 62.775 morti legate al caldo estivo, dopo le 50.798 del 2023 e le 67.873 del 2022, per un totale di oltre 181.000 morti legate al caldo; il Paese con il maggior n…

23 Set, 2025
Il “Production gap report 2025” evidenzia che a dieci anni dallo storico impegno assunto a livello internazionale per limitare il riscaldamento globale, la situazione non fa che peggiorare. Le previsioni di produzione di gas e carbone nel 2030 sono più del doppio rispetto a ciò che sarebbe compatibile con il target fissato nel 2015 e il 77% in più rispetto a ciò che sarebbe compatibile con la soglia dei 2°C
Sono passati 10 anni dall’Accordo di Parigi e né quanto compiuto finora a livello globale né, soprattutto, le prospettive future sono rassicuranti: i governi prevedono di produrre nel 2030 un volume di combustibili fossili più che doppio (120%) rispetto a quello che sarebbe compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e il 77% in più rispetto a quello che sarebbe compatibile con i 2°C. Se già oggi sono evidenti le conseguenze della crisi climatica in termini di annate con temperature record, danni economici e tassi di mortalità legati a…

22 Set, 2025
Ricercatori di Stanford stimano che le emissioni dei roghi boschivi abbiano causato 41.380 morti in eccesso all’anno dal 2011 al 2020. L’innalzamento delle temperature potrebbe aumentare i decessi per questa causa in America di oltre il 70% entro il 2050
Gli Stati Uniti devono affrontare un aumento delle vittime causate dal fumo degli incendi boschivi. Le condizioni climatiche più calde e secche stanno alimentando roghi più vasti, che si verificano più spesso e che durano più a lungo. Il fumo prodotto da questi incendi si diffonde più lontano e permane per più tempo nell’aria rispetto al passato. Tutto ciò viene sottolineato in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, da cui emergono anche diversi dati su cui riflettere. Tra cui questo: i ricercatori della Stanford University stimano che il continuo riscaldamento globale potre…

20 Set, 2025
Il pH marino cala e minaccia coralli, molluschi e plancton, riducendo la capacità del mare di assorbire carbonio
 Che cos’è l’acidificazione degli oceani? È un processo durante il quale il valore del pH del mare diminuisce, aumentando di conseguenza l’acidità dell’acqua. È causato principalmente dal rilascio di anidride carbonica in atmosfera, che viene da noi prodotta più velocemente di quanto la natura riesca a eliminare, per cui quantità sempre maggiori vengono immagazzinate dall'oceano. Attualmente, il pH medio degli oceani di tutto il mondo è 8.1, ma secondo le stime, nel 2300 potrebbe scendere a 7.3, rendendoli quasi 10 volte più acidi. L’acidificazione degli oceani non danneggia solo cor…

19 Set, 2025
Rouil (Copernicus): «Durante tutta l'estate diverse regioni europee, soprattutto nel sud del continente, sono state colpite»
In base ai dati messi in fila da Copernicus, il programma europeo di punta per l’osservazione della Terra, quest’anno le emissioni totali dovute agli incendi boschivi in Europa – a stagione degli incendi ancora in corso – sono le più elevate da quasi un quarto di secolo. Fino al 15 settembre si contano 17 megatonnellate di carbonio, superando il precedente record annuale di 11.4 megatonnellate registrato nel 2003. Sono stati in particolare i mesi compresi nel periodo giugno-agosto ad alimentare i roghi, dato che sono stati caratterizzati da un'intensa attività di incendi boschivi in Europa;…