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Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

26 Set, 2025
Superato anche il limite di acidificazione degli oceani, che fino allo scorso anno era entro i livelli di guardia: gli ecosistemi marini ne stanno già risentendo. Johan Rockström, direttore dell’Istituto di Potsdam per la Ricerca sull’impatto climatico: «L’umanità si sta spingendo oltre i limiti di uno spazio operativo sicuro, aumentando il rischio di destabilizzare il pianeta»
«Più di tre quarti dei sistemi di supporto della Terra non si trovano nella zona di sicurezza. L'umanità si sta spingendo oltre i limiti di uno spazio operativo sicuro, aumentando il rischio di destabilizzare il pianeta». A lanciare l’allarme è Johan Rockström, direttore dell'Istituto di Potsdam per la Ricerca sull'impatto climatico. E lo fa sulla base di un nuovo approfondito rapporto (Planetary Health Check 2025) dal quale emerge che 7 dei 9 «limiti critici» del sistema terrestre sono stati superati, uno in più rispetto allo scorso anno. I sette limiti superati sono: cambiamento climatico…

25 Set, 2025
È quanto emerge da un sondaggio presentato durante l’appuntamento organizzato da ASviS per i 10 anni dell’Agenda 2030. L’85% degli italiani ritiene che le grandi imprese devono essere obbligate per legge a prevenire i danni causati dalle loro attività a persone, ambiente e clima
Per l’80% dei cittadini europei lo sviluppo sostenibile deve essere una priorità per l’Unione europea e i governi nazionali. E per l’85% le norme sulla sostenibilità aziendale sono essenziali per creare un mondo migliore. Restringendo il campo di indagine ai nostri concittadini, l’85% degli italiani ritiene che le grandi imprese devono essere obbligate per legge a prevenire i danni causati dalle loro attività a persone, ambiente e clima. Tutto ciò emerge da un’indagine di UN Global Compact Network Italia presentato durante i "10 anni dell'Agenda 2030: progressi, ostacoli e prospettive future…

25 Set, 2025
Il nuovo rapporto del Grantham research institute on climate change and the environment fotografa un fenomeno in rapida evoluzione. Gli Stati Uniti restano la realtà con il maggior numero di procedimenti (164 solo nel 2024), anche se nella parte più povera del mondo c’è fermento: grazie anche al ruolo dei giovani, dal 2020 quasi il 60% dei casi è stato avviato nel Sud globale. Focus sulla decisione dell’Aia e la “giusta causa” in Italia
Nel 2024 il fronte della giustizia climatica ha fatto registrare diverse novità. Se da una parte rallenta il ritmo di crescita dei contenziosi climatici, dall’altra aumentano quelle strategiche, capaci di influenzare decisioni politiche ed economiche. Dalle aule di tribunale agli organismi internazionali, dalle grandi compagnie petrolifere ai governi, la climate litigation si conferma uno degli strumenti più potenti per spingere verso azioni concrete contro la crisi climatica. Il nuovo rapporto del Grantham research institute on climate change and the environment, “Global trends in climate c…

25 Set, 2025
L’impegno della Cina comunicato all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Xi Jinping ha annunciato anche che la capacità di energia solare ed eolica verrà portata a 3600 GW e l’obiettivo di soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico da fonti non fossili
Se i tira e molla e i contrasti tra gli Stati membri hanno impedito all’Unione europea di arrivare all’assemblea generale delle Nazioni Unite con un accordo sugli obiettivi climatici per il 2035 e 2040 e costretto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a comunicare giusto una dichiarazione d’intenti su una riduzione delle emissioni tra il 66% e il 72% al 2035 rispetto ai livelli del 1990, il presidente della Cina Xi Jinping ha invece fatto sapere alla platea riunita a New York che il suo Paese ridurrà le emissioni di gas serra del 7-10% «rispetto ai livelli massimi» entro i p…

24 Set, 2025
Lo evidenzia un nuovo report globale di EcoVadis e Bcg, da cui emerge anche che investire oggi in azioni per il clima a livello di catena di approvvigionamento può generare un ritorno sull’investimento da tre a sei volte superiore
«I piani Net Zero che escludono le emissioni Scope 3 sono incompleti», per dirla  con le parole pronunciate dal segretario generale dell’Onu António Guterres alla Cop29 di Baku. Ma ignorare l’impatto delle emissioni della catena di approvvigionamento comporta anche un danno economico: potrebbe costare alle aziende oltre 500 miliardi di dollari in passività annuali a livello globale entro il 2030. A evidenziarlo è il Carbon Action Report 2025 di EcoVadis e Boston Consulting Group (BCG), intitolato Scope 3: From Unmanaged Risk to Untapped Opportunity. L’avvertimento giunge tra l’altro in…

23 Set, 2025
Lo evidenzia il report Zero Carbon Policy Agenda, redatto da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. Le emissioni sono calate del 28,7% rispetto al 1990 e del 37,6% rispetto al 2005, ma negli ultimi 20 anni abbiamo registrato una crescita del Pil nominale nettamente inferiore alla media europea (+46% contro +63%)
In Italia calano le emissioni di gas a effetto serra, ma ad analizzare nel dettaglio questa dinamica, viene fuori che a incidere sul dato sono più delle fragilità tipicamente nostrane che non le misure adottate da nostro governo per combattere la crisi climatica. Ciò viene fuori in tutta evidenza dalle stime contenute nel rapporto Zero Carbon Policy Agenda, redatto da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano e presentato oggi con il supporto delle aziende partner. Dalle analisi emerge che lo scorso anno il calo emissivo è stato pari a 11 milioni di tonnellate d…

23 Set, 2025
«L’Europa si riscalda a un ritmo doppio rispetto alla media globale. E le regioni sud-orientali emergono come hotspot, affrontando i maggiori impatti sulla salute»
È stato appena pubblicato su Nature Medicine un nuovo studio condotto dai ricercatori Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), in cui si stimano le morti legate al caldo verificatesi in Europa tra il 1° giugno e il 30 settembre degli ultimi tre anni: la ricerca ha analizzato 654 regioni in 32 paesi europei e sia nel 2022, sia nel 2023 sia nel 2024 l’Italia emerge come il Paese con più vittime. Nel 2024 in Europa si contano 62.775 morti legate al caldo estivo, dopo le 50.798 del 2023 e le 67.873 del 2022, per un totale di oltre 181.000 morti legate al caldo; il Paese con il maggior n…

23 Set, 2025
Il “Production gap report 2025” evidenzia che a dieci anni dallo storico impegno assunto a livello internazionale per limitare il riscaldamento globale, la situazione non fa che peggiorare. Le previsioni di produzione di gas e carbone nel 2030 sono più del doppio rispetto a ciò che sarebbe compatibile con il target fissato nel 2015 e il 77% in più rispetto a ciò che sarebbe compatibile con la soglia dei 2°C
Sono passati 10 anni dall’Accordo di Parigi e né quanto compiuto finora a livello globale né, soprattutto, le prospettive future sono rassicuranti: i governi prevedono di produrre nel 2030 un volume di combustibili fossili più che doppio (120%) rispetto a quello che sarebbe compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, e il 77% in più rispetto a quello che sarebbe compatibile con i 2°C. Se già oggi sono evidenti le conseguenze della crisi climatica in termini di annate con temperature record, danni economici e tassi di mortalità legati a…