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Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

3 Nov, 2025
Secondo la nuova edizione dell’Atlante delle Foreste di Legambiente e AzzeroCO2, le Città metropolitane guidano la rinascita verde con i fondi Pnrr, mentre gli investimenti privati crollano del 72%
Nel 2024 l’Italia ha piantato oltre tre milioni di nuovi alberi, pari a quasi 4.000 ettari di superficie. Un risultato che segna un’accelerazione del 31% rispetto all’anno precedente e che traduce in capitale naturale un valore economico stimato in più di 20 milioni di euro l’anno in servizi ecosistemici. Lo rivela la quinta edizione dell’Atlante delle Foreste, realizzata da Legambiente e AzzeroCO2 con il supporto tecnico di Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore, che sarà presentata a Ecomondo il 6 novembre. La mappa del verde 2024 racconta un’Italia dove le Città metropolitane sono div…

3 Nov, 2025
«La politica insieme a molti altri attori parla di clima in modo marginale, sembra di essere tornati a prima del 2019»
Tra due settimane, a sei mesi dall’ultimo sciopero globale per il clima, i giovani attivisti di Fridays for future torneranno a manifestare nelle piazze d’Italia contro il Governo Meloni, per riportare al centro del dibattito un grande assente nel dibattito pubblico degli ultimi due anni: la crisi climatica. Da quando il movimento è nato 7 anni fa molte cose sono cambiate, oggi viviamo in un mondo in cui la transizione ecologica è una realtà, e si sta muovendo anche rapidamente. Ma allo stesso tempo la crisi climatica è peggiorata in modo tragico, sono stati raggiunti alcuni punti di non rit…

1 Nov, 2025
Uno studio Enea identifica i microrganismi che aiutano le piante di olivo ad adattarsi ai cambiamenti climatici, aprendo la strada a pratiche agricole sostenibili basate sul microbioma del suolo
Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ulivi attraverso pratiche agricole innovative che sfruttano i benefici delle comunità microbiche presenti nel suolo e nelle radici, soprattutto in condizioni di siccità. Questo è l’obiettivo dello studio ENEA pubblicato su Applied Science e condotto in collaborazione con il Cnr e le università di Milano, Torino e Tuscia, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale BIOMEnext[1]. “L’ulivo è stato scelto come specie modello per sviluppare un sistema colturale innovativo, rappresentativo dell’agri…

31 Ott, 2025
Lo rivela un nuovo report di Transport & Environment, nel quale si sottolinea anche che l’Europa spende 100 miliardi di euro all’anno in sussidi a favore di carburanti fossili. «Tassare gli extra-profitti o porre fine ai sussidi per favorire la transizione»
Il primo dato: nei due anni successivi all’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, le aziende europee produttrici di combustibili fossili hanno realizzato profitti per 180 miliardi di euro nell’Ue. Il secondo dato: l’Europa spende spende 100 miliardi di euro all’anno in sussidi a favore dei carburanti fossili. La conclusione: senza una tassazione sugli extra-profitti, sui cittadini gravano l’onere dei sussidi e l’aumento dei costi dell’energia. Tutto ciò emerge da un’analisi commissionata da Transport & Environment. Gli utili netti nell’Ue, viene spiegato, sono stati estrapolati da…

31 Ott, 2025
Se il tycoon ha deciso di far uscire gli Usa dall’Accordo di Parigi e snobberà l’appuntamento Onu in Brasile, a Belém ci saranno comunque i leader politici statunitensi che non si rassegnano all’inazione rispetto alla crisi climatica
Donald Trump ha fatto uscire gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi come una delle prime azioni dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. E il governo federale americano snobberà la Cop30 che si svolgerà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile. Ma trattandosi del più grande evento mondiale dedicato ai negoziati sui cambiamenti clima, gli americani che ancora giudicano un grave problema il riscaldamento globale e che ancora vogliono prender parte alle decisioni sul futuro del pianeta ci saranno. E non si tratta soltanto di attivisti, rappresentanti di onlus e movimenti. Nella città amazzonica an…

30 Ott, 2025
Il testo sancisce che ogni norma deve rispettare «l’interesse delle generazioni future». Spiega Enrico Giovannini: «Con questo voto il nostro Paese fa un passo importante per legiferare meglio, mettendo il principio della sostenibilità al centro dei processi politici»
«Le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale anche nell’interesse delle generazioni future». È quanto si legge all’articolo 4, comma 1, del disegno di legge approvato oggi in via definitiva in Parlamento che, tra le «misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie», prevede anche la «Valutazione di impatto generazionale». L’ASviS sottolinea che siamo di fronte a un «traguardo storico» e a un «passo fondamentale» per attuare la Costituz…

30 Ott, 2025
Sono le previsioni dell’Ieefa sulla base del calo della domanda e dei rallentamenti nel potenziamento delle infrastrutture dedicate a questo settore: «I paesi europei che continuano a costruire o ampliare terminali Gnl rischiano di investire in infrastrutture non necessarie, dato l’accelerarsi della transizione energetica»
L’Ieefa (Institute for energy economics and financial analysis) prevede che il consumo di gas e le importazioni di Gnl in Europa diminuiranno rispettivamente del 15% e del 20% tra il 2025 e il 2030. L’istituto che si occupa di economia, finanza e politiche energetiche basa questa previsione sull’analisi dei più recenti dati ed evidenzia anche che la costruzione di terminali per il gas naturale liquefatto in Europa sta rallentando a causa della cancellazione o della chiusura di alcuni progetti da parte dei vari Paesi comunitari. Secondo i calcoli della Ieefa, diffusi con l’ultimo aggiornament…

30 Ott, 2025
La cifra è 12 volte superiore agli attuali flussi di finanziamenti pubblici internazionali per questa voce. Inoltre l’obiettivo del Patto di Glasgow sul clima di raddoppiarli a circa 40 miliardi di dollari entro il 2025 non sarà raggiunto se si mantengono le tendenze attuali
Le misure messe in campo dai governi nazionali e quelle decise su scala globale ai vertici internazionali si stanno dimostrando sempre più insufficienti, di fronte alla crisi climatica in atto. Le misure di adattamento, in particolare, non sono all’altezza della sfida, sono insufficienti e lente di fronte ai sempre più frequenti eventi meteo estremi causati dal riscaldamento globale. I finanziamenti pubblici a disposizione sono troppo pochi. E questo sta seriamente minacciando vite umane ed economie nazionali, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. A lanciare l’allarme è il Programma d…